Bimba di appena due mesi muore dopo la poppata
di Maura De Gaetano
TORRE S. SUSANNA - Non aveva ancora compiuto due mesi la bambina che, ieri mattina, è morta in circostanze ancora non del tutto chiare. Si chiamava Marcella Daisy Campana: il suo primo nome era uguale a quello della nonna, ma era il secondo che tutti usavano per rivolgersi a lei. Era nata lo scorso agosto, secondogenita di una giovanissima coppia: torrese la mamma, mesagnese il papà Domenico Campana. Sin dal giorno successivo al matrimonio i due coniugi, non ancora trentenni, vivevano a Torre, in una casa sita in via San Pancrazio. La neonata sarebbe stata in ottima salute e non avrebbe mai avuto problemi di alcun genere, almeno fino al momento della sua morte. Secondo una prima ricostruzione della vicenda, la sua mamma Lory Marzili si trovava in casa da sola con lei, al momento dei fatti: il papà, essendo impiegato in una ditta di autotrasporti, era fuori paese per lavoro.
Attorno alle 4 di ieri mattina la donna, come di consueto, aveva dato il latte alla bimba che, essendo così piccola, era ancora solita svegliarsi durante la notte per la fame. In quel frangente, Lory non avrebbe notato nulla di strano. Daisy ha regolarmente assunto la sua solita quantità di latte ed è rimasta in posizione verticale, in braccio alla mamma, per il tempo canonico post-poppata: i minuti necessari a prevenire i rigurgiti immediati. Poco dopo, si è addormentata nella sua culla, posta accanto al letto della mamma. Circa un'ora e mezza dopo, Lory si sarebbe svegliata per controllare la figlioletta, cosa che lei spesso faceva e abitudine d'altronde diffusa tra tutte le madri dei neonati. Sarebbe stato in quel momento che la donna si sarebbe accorta che qualcosa non andava: Daisy sembrava non riuscire più a respirare bene.
Fortemente preoccupata, la giovane madre ha immediatamente allertato i propri genitori, che hanno chiamato il 118. La squadra mobile di primo intervento sanitario è giunta a distanza di pochi minuti a casa della piccola, senza che però avesse a bordo alcun medico, ma solo il personale volontario. Inutile la disperata corsa fino al Pronto Soccorso del «Perrino» di Brindisi: Daisy è morta poco dopo il suo arrivo, tra le mura di un ospedale che, nemmeno due mesi fa, l'aveva vista venire alla luce. La causa del decesso sarebbe da attribuirsi ad un soffocamento, ma l'origine dell'asfissia è al momento ancora oscura. Qualcosa avrebbe provocato l'ostruzione delle vie respiratorie della neonata: forse la sua stessa saliva o forse un rigurgito del latte assunto qualche ora prima. Oltre a questa ipotesi, c'è anche la possibilità che si tratti di una cosiddetta "morte in culla": l'inquietante Sids (sindrome dell'improvvisa morte neonatale) rappresenta la prima causa di mortalità dei bambini entro il loro primo anno di vita. Per motivi che la scienza non è ancora riuscita del tutto a chiarire, i neonati affetti da tale sindrome smettono improvvisamente di respirare durante il sonno, senza cause apparenti. È questo quello che, forse, è successo anche alla piccola Daisy. Gli interrogativi sulla tragedia sono ancora tanti e, proprio per questo motivo, il Pm di turno potrebbe decidere di disporre un'autopsia sul corpicino della bimba, al fine di stabilire con più precisione le cause e le responsabilità del suo decesso.
TORRE S. SUSANNA - Non aveva ancora compiuto due mesi la bambina che, ieri mattina, è morta in circostanze ancora non del tutto chiare. Si chiamava Marcella Daisy Campana: il suo primo nome era uguale a quello della nonna, ma era il secondo che tutti usavano per rivolgersi a lei. Era nata lo scorso agosto, secondogenita di una giovanissima coppia: torrese la mamma, mesagnese il papà Domenico Campana. Sin dal giorno successivo al matrimonio i due coniugi, non ancora trentenni, vivevano a Torre, in una casa sita in via San Pancrazio. La neonata sarebbe stata in ottima salute e non avrebbe mai avuto problemi di alcun genere, almeno fino al momento della sua morte. Secondo una prima ricostruzione della vicenda, la sua mamma Lory Marzili si trovava in casa da sola con lei, al momento dei fatti: il papà, essendo impiegato in una ditta di autotrasporti, era fuori paese per lavoro.
Attorno alle 4 di ieri mattina la donna, come di consueto, aveva dato il latte alla bimba che, essendo così piccola, era ancora solita svegliarsi durante la notte per la fame. In quel frangente, Lory non avrebbe notato nulla di strano. Daisy ha regolarmente assunto la sua solita quantità di latte ed è rimasta in posizione verticale, in braccio alla mamma, per il tempo canonico post-poppata: i minuti necessari a prevenire i rigurgiti immediati. Poco dopo, si è addormentata nella sua culla, posta accanto al letto della mamma. Circa un'ora e mezza dopo, Lory si sarebbe svegliata per controllare la figlioletta, cosa che lei spesso faceva e abitudine d'altronde diffusa tra tutte le madri dei neonati. Sarebbe stato in quel momento che la donna si sarebbe accorta che qualcosa non andava: Daisy sembrava non riuscire più a respirare bene.
Fortemente preoccupata, la giovane madre ha immediatamente allertato i propri genitori, che hanno chiamato il 118. La squadra mobile di primo intervento sanitario è giunta a distanza di pochi minuti a casa della piccola, senza che però avesse a bordo alcun medico, ma solo il personale volontario. Inutile la disperata corsa fino al Pronto Soccorso del «Perrino» di Brindisi: Daisy è morta poco dopo il suo arrivo, tra le mura di un ospedale che, nemmeno due mesi fa, l'aveva vista venire alla luce. La causa del decesso sarebbe da attribuirsi ad un soffocamento, ma l'origine dell'asfissia è al momento ancora oscura. Qualcosa avrebbe provocato l'ostruzione delle vie respiratorie della neonata: forse la sua stessa saliva o forse un rigurgito del latte assunto qualche ora prima. Oltre a questa ipotesi, c'è anche la possibilità che si tratti di una cosiddetta "morte in culla": l'inquietante Sids (sindrome dell'improvvisa morte neonatale) rappresenta la prima causa di mortalità dei bambini entro il loro primo anno di vita. Per motivi che la scienza non è ancora riuscita del tutto a chiarire, i neonati affetti da tale sindrome smettono improvvisamente di respirare durante il sonno, senza cause apparenti. È questo quello che, forse, è successo anche alla piccola Daisy. Gli interrogativi sulla tragedia sono ancora tanti e, proprio per questo motivo, il Pm di turno potrebbe decidere di disporre un'autopsia sul corpicino della bimba, al fine di stabilire con più precisione le cause e le responsabilità del suo decesso.