il caso
Una bomba distrugge le auto del giornalista Sigfrido Ranucci di Report: «Poteva uccidere mia figlia». Rinforzata la scorta VIDEO
L'attentato all'esterno dell'abitazione di Pomezia, gravi danni anche al cancello. Pochi giorni fa il conduttore aveva annunciato i nuovi temi della trasmissione di inchiesta. Indagini affidate all'Antimafia di Roma
Un attentato con un ordigno rudimentale ma potenzialmente letale ha distrutto ieri sera 16 ottobre intorno alle 22 di ieri 16 ottobre l’auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, e quella della figlia parcheggiata accanto. E’ accaduto a Campo Ascolano, vicino Pomezia, alle porte di Roma, all’esterno dell’abitazione del giornalista: a riferirlo - in diretta su Rainews 24 – è stato lui stesso.
Nessuno è rimasto ferito ma la figlia di Ranucci era passata da casa poco prima dell’esplosione, che ha gravemente danneggiato anche il cancello d’ingresso dello stabile e avrebbe potuto uccidere. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati e gli investigatori della Digos, che hanno avviato i rilievi tecnici per accertare la natura dell’ordigno. Le indagini sono coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma. Ranucci vive da anni sotto scorta ma quando è avvenuta l'esplosione era rientrato a casa da circa un'ora. «In base a quello che hanno detto gli artificieri - ha detto il conduttore al Gr1 - si trattava di un ordigno usato per fuochi d'artificio, quindi pirotecnico, rudimentale. Minacce ne abbiamo ricevute tantissime e di varia natura. Il problema adesso è capire un attimo la serietà di queste minacce».
«Questa notte – si legge sul profilo X della trasmissione Report - un ordigno è stato piazzato sotto l'auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. L'auto è saltata in aria, danneggiando anche l'altra auto di famiglia e la casa accanto. Sul posto carabinieri, Digos, vigili del fuoco e scientifica. La Procura di competenza si è attivata per le verifiche necessarie ed è stato avvisato il Prefetto. La potenza dell'esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento». Ranucci ha spiegato che in passato ci sono già stati tentativi di intimidazioni, anche gravi, come il ritrovamento di due proiettili all’esterno dell’abitazione. E ha aggiunto di ritenere che l’episodio potrebbe essere collegato al fatto «che pochi giorni fa ho annunciato i temi delle nuove inchieste di Report».
A Ranucci hanno espresso solidarietà tutte le forze politiche oltre che la premier Giorgia Meloni. Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha parlato di «un gesto vigliacco e gravissimo che rappresenta un attacco non solo alla persona ma alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della nostra democrazia. Ci sarà il massimo impegno delle forze di polizia per accertare rapidamente gli autori. Ho dato mandato di rafforzare al massimo ogni misura a sua protezione».