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Bari, ultimo appello al mondo della movida. Il Comune avverte: la tolleranza è finita

Davide Lattanzi

Dopo l'incontro con i residenti dell'Umbertino. Resta in piedi l'ipotesi di delocalizzazione con un villaggio a largo Giannella

BARI - Sì al dialogo, ma con moderazione. Disciplinare la movida è un’assoluta priorità dell’amministrazione comunale che, se da un lato vuole una città viva, attrattiva, aperta ai giovani e ai turisti, dall’altro pretende il rispetto del riposo dei residenti.

Il sindaco Vito Leccese ha ribadito fermamente di non voler governare a suon di ordinanze restrittive, ma arriva un nuovo weekend e inevitabilmente gli occhi saranno rivolti principalmente sul quartiere Umbertino. Se dovessero ripetersi scene simili a quelle del 7 e 8 maggio (una discoteca a cielo aperto fino all’alba) o della scorsa settimana (cori e sfottò ai residenti che imploravano la quiete e documentavano lo scenario dai balconi delle loro abitazioni), allora sarà inevitabile ripensare a cornici normative che riportino l’ordine nel rione del centro congestionato da troppe attività dedicate al «food & beverage» dislocate in pochi isolati. Una sorta di «ultimo appello», dunque, al buonsenso. L’unica possibilità per proseguire sulla strada della condivisione.

I prossimi confronti L’agenda del primo cittadino, intanto, si infittisce sul tema. Mercoledì scorso Leccese ha incontrato una delegazione dei comitati di quartiere, incassando una serie di indicazioni utili sui disagi patiti dagli abitanti della zona. Lunedì prossimo toccherà alle associazioni giovanili, mercoledì 28 agli esercenti delle attività dedicate al «food & beverage». L’obiettivo è raccogliere input da integrare ai tanti suggerimenti giunti nell’ambito dei forum (svolti tra febbraio e marzo) sull’organizzazione delle politiche della notte. La volontà del Comune, infatti, non si limita a risolvere esclusivamente la contingenza attuale, ma mira ad una visione più ampia e duratura. Ecco perché è possibile che già prima del periodo estivo più intenso sia pubblicata una bozza embrionale di un documento improntato ad incanalare lo svago serale ad ampio raggio, regolandolo nell’intera città. D’altra parte, in particolare i commercianti chiedono di poter valutare una proposta «strutturata» e non soltanto idee.

Regolare e «dislocare» Nelle more di esaminare le strategie pensate a 360 gradi, bisognerà ovviamente intervenire nell’immediato. Pertanto, soprattutto nell’Umbertino fin da stasera saranno rafforzati i controlli e i presidi delle forze dell’ordine. Le verifiche saranno incentrate soprattutto sulle somministrazione delle bevande alcoliche che non può essere erogata (secondo la legge nazionale) oltre la mezzanotte. Pertanto, saranno condotti accertamenti soprattutto negli esercizi su cui è forte il dubbio di infrazioni nelle scorse settimane. Un altro accorgimento riguarderà i punti in cui disporre i presidi delle forze dell’ordine che opereranno nelle zone «critiche». Osservato speciale sarà ovviamente il «triangolo» tra via Cognetti, via Abbrescia e Largo Adua, dove si sono puntualmente verificate le maggiori criticità. Ma l’obiettivo è anche creare alternative alle zone più battute. In tal senso, prende quota l’ipotesi di valutare soprattutto la soluzione di creare soluzioni attrattive in piazza Umberto per cogliere due opportunità: da un lato rilanciare e riqualificare un’area che sta soffrendo per fenomeni ripetuti di spaccio e aggressioni, dall’altro alleggerire il carico antropico sull’Umbertino.

Nuovi spazi aggregativi Proprio per quest’ultima ragione, ha perso vertiginosamente quota l’eventualità di organizzare un villaggio enogastronomico della movida in Largo Giannella: sarebbe stato un ulteriore aggravio su una zona già satura di attività dedicate al food e presenze serali, mentre potrebbe essere attuata la «deregulation» per allestire tavolini e sedie in alcuni spazi pubblici dell’Umbertino, ovviamente privilegiando quelli ad una densità abitativa più bassa. Ma altri luoghi saranno valutati per ampliare l’offerta di svago serale per i giovani: da Pane e Pomodoro alla Fiera del Levante, fino alla pineta di San Francesco o al definitivo lancio di San Girolamo (con i nuovi insediamenti che dovrebbero animare la «piastra), non mancherebbero le opportunità per differenziare le proposte e rendere la città più vivibile, frequentata e pronta a ospitare iniziative anche nelle zone meno battute.

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