Riorganizzazione

Bari, tra Policlinico e ospedale pediatrico fine di un matrimonio

Redazione Primo Piano

Emiliano: «C’era un problema di percezione del Giovanni XXIII che non era positiva». Gemmato: «È un atto dovuto per rispondere alle istanze dei cittadini e dei piccoli pazienti che meritano un polo sanitario efficiente e performante»

BARI - Il progetto era stato accompagnato da numerose polemiche e dall’ombra del conflitto possibile tra universitari e ospedalieri. La prima volta che si parlò dell’ipotesi di «scorporo», nel 2017, più d’uno sollevò perplessità. Ma ora i tempi sono maturi e lo split tra Ospedaletto e Policlinico sembra ormai prossimo. La riunione voluta dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato si è tenuta ieri pomeriggio a Roma. All’ordine del giorno, lo scorporo del plesso pediatrico «Giovanni XXIII» dall'Azienda Ospedaliera-Universitaria «Policlinico» di Bari.

Al tavolo con Gemmato i rappresentanti delle direzioni competenti del Ministero della Salute, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (in videocollegamento), l’assessore alla Sanità Rocco Palese, il direttore del Dipartimento Promozione Salute, Vito Montanaro e il Direttore generale del Policlinico e Direttore dell'Aress Puglia, Giovanni Migliore.

«Con l’incontro di oggi, che si è svolto in un clima costruttivo e di collaborazione - ha detto Marcello Gemmato - abbiamo verificato insieme, Ministero della Salute e Regione Puglia, la volontà di continuare il percorso di scorporo dell’Ospedale Giovanni XXIII dal Policlinico di Bari. È’ un atto dovuto per rispondere alle istanze dei cittadini e soprattutto dei piccoli pazienti pugliesi che meritano un polo pediatrico efficiente e performante, in grado di garantire servizi sanitari di qualità e di prossimità. Anche insieme ai tecnici del Ministero – conclude il sottosegretario - abbiamo valutato tempi e modalità per avviare l’iter d scorporo, confidando nell’interlocuzione continua, al fianco della Regione Puglia».

«Durante il mio primo mandato – il commento di Emiliano - avevo capito che c’era un problema di percezione del “Giovanni XXIII” che non era positiva. Peraltro il suo accorpamento con il Policlinico, che ha una pediatria importante, era oggetto della dialettica che sempre esiste tra le strutture universitarie e le strutture assistenziali e aveva determinato tutta una serie di problematiche molto difficili da risolvere, che probabilmente avrebbero beneficiato di una soluzione con la costituzione di un IRCCS pediatrico, e con anche la costituzione di una fondazione collegata al nuovo ospedale pediatrico. Si voleva quindi creare un polo pediatrico meridionale che avesse una sua immagine molto nitida, magari collegata anche alla figura di San Nicola che come è noto è il protettore dei bambini. Abbiamo cominciato con la delibera di Giunta del 2018, che è poi sfociata da parte del Policlinico di Bari in un lavoro importante commissionato alla Bocconi, che è una buona evoluzione rispetto all’ipotesi della costituzione del Pediatrico, facendo arrivare il Giovanni XXIII in una dimensione un po' più vicina al Bambin Gesù e al Gaslini». Il governatore ha dunque ribadito «la volontà politica di procedere allo scorporo, anche se si contrappone all’idea di una maggiore sinergia tra il Giovanni XXIII e tutto l'apparato neonatologico e oncologico che invece è al Policlinico».

Per l’assessore Rocco Palese «adesso si deve iniziare un percorso di collaborazione con il Ministero nell’ambito del piano operativo. Concorderemo un aggiornamento dell’interlocuzione anche tra i tecnici per i tempi e i modi del potenziamento del Giovanni XXIII e la sua evoluzione in un polo pediatrico di eccellenza». 

Privacy Policy Cookie Policy