economia

Imprese e occupazione fine d’anno in chiaroscuro in Puglia e Basilicata

Marco Seclì

Le previsioni sulle assunzioni: bene i servizi, calano i posti nel turismo

BARI - Le imprese pugliesi e lucane resistono, pur tra le difficoltà. In chiusura dell’anno l’export fatica specie in Puglia, mentre le importazioni non se la passano bene in tutte e due le regioni. Cala la disoccupazione tra i pugliesi, cresce fra i lucani. Mentre le previsioni sulle nuove assunzioni nel turismo scendono in entrambe le regioni.

Il quadro in chiaroscuro emerge dall’ultima Nota congiunturale semestrale elaborata dal Servizio analisi economica e statistiche creditizie di Federcasse, la Federazione italiana delle Banche di credito cooperativo-Casse rurali e artigiane, presenti capillarmente con le loro sedi nelle due regioni e punto di riferimento per famiglie e aziende del territorio.
pugliaAlla diminuzione del numero di imprese nei primi tre mesi del 2023 (-0,87%) ha fatto da contraltare il parziale recupero nel secondo trimestre dell’anno, con un aumento dello 0,3%. Così la dinamica nella prima metà del 2023 è risultata sostanzialmente allineata a quella media delle regioni del Mezzogiorno (-0,76 per cento nel I trimestre del 2023 e +0,31 per cento nel II) ma più negativa della media italiana (-0,45 % nel I trimestre e +0,29% nel II trimestre del 2023).
La crescita del numero di imprese attive nel II semestre non ha però coinvolto tutti i settori. Se servizi e costruzioni (+0,38%) e agricoltura (+0,27) sono cresciuti, si è registrato un calo per l’industria in senso stretto (-0,39%) a conferma delle maggiori difficoltà del comparto.

Le imprese artigiane, afferma la Nota di Federcasse, hanno mostrato «una dinamica leggermente più resiliente». Il loro numero è diminuito dello 0,62 nel I trimestre del 2023 e aumentato dello 0,42 per cento nel II trimestre del 2023. La performance della Puglia è stata però nel complesso leggermente più negativa sia rispetto a quella media dell’insieme delle regioni del Mezzogiorno (-0,55 per cento nel I trimestre del 2023 e +0,42 per cento nel II trimestre del 2023) che a quella dell’intera Italia (-0,44 per cento nel I trimestre del 2023 e +0,28 per cento nel II trimestre del 2023).
Le imprese artigiane sono state trainate dalla crescita del settore dell’agricoltura (+1,38%) e delle costruzioni (+0,73%) mentre i servizi hanno fatto segnare un +0,36%. Stabile il numero di imprese artigiane attive nel settore dell’industria in senso stretto, a conferma delle difficoltà che l’hanno caratterizzato nei precedenti periodi.

Negativo, invece, nella prima metà del 2023, il commercio con l’estero. Rispetto allo stesso periodo del 2022, le esportazioni regionali sono aumentate dell’1,7% nel I trimestre del 2023 per poi diminuire del 4% nel II trimestre del 2023.
Ma sono calate anche le importazioni: nell’ordine del 2% per cento e del 6,4%. Così nel II trimestre dell’anno il disavanzo commerciale si è attenuato attestandosi a circa 358 milioni di euro grazie ad un valore delle esportazioni di circa 2.533 milioni di euro e un valore di circa 2.891 milioni di euro delle importazioni.

Dopo la crescita di fine 2022 e la stabilità dei primi tre mesi del 2023, il tasso di disoccupazione pugliese è tornato a diminuire attestandosi all’11,6% nel II trimestre del 2023 contro la media del Mezzogiorno del 13,5%.
E dopo varie diminuzioni, stima il rapporto di Federcasse, nel periodo settembre-novembre 2023, le assunzioni previste dalle imprese sono ritornate ad aumentare attestandosi a 71.760 unità (dalle 61.700 unità del periodo precedente). Ad eccezione dell’ulteriore riduzione nel settore del turismo (da 12.390 a 11.020 unità, il 15,4% del totale, in netta diminuzione dal precedente 20,1%), le assunzioni previste sono aumentate in tutti i settori, con crescita più ampia nei servizi (da 21.330 a 26.930 unità, il 37,5%) e nelle costruzioni (da 9.360 a 12.810 unità, 17,9%) e più contenuta nell’industria in senso stretto (da 9.520 a 11.120 unità, 15,5%) e nel commercio (da 9.100 a 9.880 unità, il 13,8%).

BASILICATA

La riduzione del numero di imprese attive nella regione sperimentata nell’ultimo trimestre del 2022 si è ampliata nei primi tre mesi del 2023, quando ha raggiunto l’1,26%. Un parziale recupero ha interessato il II trimestre dell’anno con un + 0,45%. La dinamica lucana ha così seguito, ampliandone le variazioni, la dinamica media sia delle regioni del Mezzogiorno che dell’intera Italia. L’aumento del II trimestre 2023 si è registrato in quasi tutti i settori produttivi con l’unica eccezione dell’industria in senso stretto (appena un -0,02%).

Il numero di imprese è aumentato in misura più ampia nei servizi (+0,62%), che ha trainato l’intera performance regionale data la minore crescita rispetto alla media che ha caratterizzato sia l’agricoltura (+0,36%) che le costruzioni (+0,32%).
Nel primo semestre del 2023, un quadro meno negativo ha invece interessato le imprese artigiane. Dopo l’ingente riduzione dell’ultimo trimestre del 2022 (-1,98%), il loro numero ha sperimentato una lieve riduzione nei primi tre mesi del 2023 (-0,3 per cento) in gran parte recuperata nel II trimestre del 2023 (+0,24 per cento). La dinamica regionale è quindi risultata meno negativa della dinamica che in media ha caratterizzato sia l’insieme delle regioni del Mezzogiorno (-0,55 per cento nel I trimestre del 2023 e +0,42 per cento nel II trimestre del 2023) che l’intera Italia (-0,44 per cento nel I trimestre del 2023 e +0,28 per cento nel II trimestre del 2023).

La crescita complessiva redel II trimestre presenta importanti differenze. Aumento importante sia nel settore dell’agricoltura (+0,79%) che nelle costruzioni (+0,53%) e più contenuto nei servizi (+0,35%) che, nel complesso, nella prima metà del 2023 hanno evidenziato il quadro più positivo. Al contrario, un’ulteriore flessione, anche se meno ampia rispetto a quelle dei due trimestri precedenti, ha caratterizzato il settore dell’industria in senso stretto (-0,42 per cento),
«che si conferma - commentano gli analisti di Federcasse - quale settore caratterizzato da difficoltà di natura strutturale».
Nella prima metà del 2023, il commercio con l’estero della regione ha confermato le difficoltà emerse alla fine del 2022. È proseguita la riduzione delle importazioni (-26,4% nel I trimestre -5% nel II) mentre la buona crescita dei primi tre mesi del 2023 delle esportazioni regionali (+16,5 per cento) è stata interrotta dalla lieve riduzione del II trimestre del 2023 (-0,9%). In quest’ultimo trimestre, l’avanzo commerciale regionale è quindi ancora aumentato attestandosi a circa 457 milioni di euro (export pari a circa 852 milioni di euro, importazioni per circa 395 milioni).

Il tasso di disoccupazione regionale è tornato ad aumentare attestandosi all’8,8% nel II trimestre del 2023. La dinamica regionale è così risultata in contrasto con quella positiva che in media ha interessato le regioni del Mezzogiorno. E, dopo la decisa riduzione del periodo agosto-ottobre 2023, le assunzioni previste dalle imprese della regione sono aumentate leggermente nel periodo settembre-novembre 2023 raggiungendo le 8.780 unità (rispetto alle 8.110 unità del periodo precedente). La crescita ha interessato soprattutto il settore delle costruzioni (da 1.550 a 2.030 unità, il 23,1%) e dei servizi (da 2.580 a 2.890 unità, il 32,9%). Più contenuta quella dell’industria in senso stretto (da 1.560 a 1.680 unità, il 19,1%) e del commercio (da 960 a 1.010 unità, l’11,5%). Un’ulteriore riduzione delle assunzioni previste ha infine interessato il settore del turismo (da 1.460 a 1.170 unità, il 13,3%).

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