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Basilicata, l’auto del futuro è qui: biofuel e idrogeno per la transizione energetica

alessandro boccia

Italiaeni e Confindustria a Potenza. La Basilicata modello virtuoso di sviluppo centrato sulla transizione energetica. «Siamo la regione con la maggiore produzione di rinnovabili».

POTENZA - La Basilicata quale modello virtuoso di sviluppo centrato sulla transizione energetica; si è discusso di questo ieri a Potenza, nella sede di Confindustria. Nel corso del convegno «Biofuel e Idrogeno: nuove tecnologie applicative», organizzato dall’associazione degli industriali lucani, in partnership con Eni, a tenere banco la questione dei nuovi modelli di business centrati sull’idrogeno e suoi carburanti alternativi. «Abbiamo tutte le carte in regola per diventare il cuore energetico della transizione - ha spiegato il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma - le 100 aziende che oggi lavorano nell’indotto dell’Oil & Gas sono già pronte ad accompagnare i big player in questa sfida globale. Siamo sulla strada giusta, come ci dicono alcuni indicatori: siamo la regione con la maggiore produzione di energie rinnovabili e vantiamo un tessuto produttivo dinamico e reattivo, come dimostrano alcuni dati: sono oltre 183 tra Pmi e grandi imprese, le istanze finanziate bando per l’efficienza energetica di imprese ed edifici; ben 12 le istanze presentate per l’Avviso pubblico relativo alla produzione di idrogeno rinnovabile. Abbiamo poi importanti progetti pilota per veicoli a basse emissioni come quello relativo al bus elettrico del Cluster Automotive».

A prender parte all’incontro potentino anche il presidente della sezione Energia e Ambiente, Giovanni Bartolomeo; il responsabile del Distretto Meridionale Eni, Emiliano Racano; il presidente della raffineria di Gela, Walter Rizzi ed il responsabile market design & evaluation Eni, Andrea Di Stefano. Fondamentale, in Basilicata anche l’accordo di collaborazione di Eni con l’Agenzia lucana di sviluppo e innovazione in agricoltura, «volto alla creazione di una filiera agricola lucana per la produzione di semi da trasformare in olio vegetale a fini energetici», come spiegato dal dirigente dell’area ricerca e servizi avanzati, Francesco Cellini. Rapporti tra imprese e cluster di ricerca che «contribuiscono- ha aggiunto il presidente del Cluster Lucano Automotive, Antonio Braia - a fare della Basilicata un crocevia unico di tecnologie e imprese che, se oggi sono rappresentate dalle tante imprese che operano nell’Oil & Gas e nelle rinnovabili, domani possono diventare molte di più, sviluppando business nella mobilità sostenibile, nei biocarburanti, e in tutti i settori legati alla produzione e gestione degli impianti a idrogeno».

Un percorso di transizione che richiederà tempi lunghi ma anche il supporto delle istituzioni nazionali e locali. «La Basilicata è dentro la questione energetica che va affrontata senza pregiudizi ideologici. Nella nostra realtà stiamo già sperimentando la transizione ecologica finanziata con le risorse rivenienti dal fossile, come avviene per i progetti no oil - ha aggiunto l’assessore regionale all’ambiente, Cosimo Latronico - confermiamo, inoltre, la piena disponibilità di questo governo regionale a destinare una quota dei 200 milioni di metri cubi di gas a favore delle imprese, nelle forme che sarà possibile individuare. Abbiamo puntato molto sull’efficientamento energetico anche del sistema produttivo attraverso uno specifico avviso pubblico. Siamo in pista per l’idrogeno».

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