Il caso

Migro, lo spettro della bancarotta sul re dei cash&carry di Molfetta: 350 dipendenti in bilico

Massimiliano Scagliarini

Indagine della Procura di Trani: buco da 380 milioni. E la società chiede il concordato

MOLFETTA - Nel 2012 una presunta truffa con fatture false portò alla scoperta di un’evasione Iva da 48 milioni di euro. Quella inchiesta si è chiusa nel nulla grazie alla prescrizione dei reati, ma nel frattempo la Procura di Trani ne ha aperta un’altra - per bancarotta fraudolenta - nella quale ha chiesto il fallimento della Ingross Levante. Il colosso dei cash&carry di Molfetta ha accumulato debiti per quasi 380 milioni di euro. E per evitare il crac ha tentato la strada del concordato preventivo.

Il piano di salvataggio passa attraverso una proposta di concordato fiscale, cioè un accordo con lo stesso erario che l’amministratore unico della società, Oronzo Maria Amato, è stato accusato di aver frodato. L’Agenzia delle Entrate finora ha sempre detto no a ogni ipotesi di accordo, come avvenuto nel precedente tentativo di salvataggio che era passato attraverso un piano di ristrutturazione del debito...

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