LEQUILE (Lecce) - Carcere a vita per aver ucciso l'ex direttore di Banca, Giovanni Caramuscio, di 69 anni, che aveva reagito al tentativo di rapina consumato a un bancomat di Lequile, sotto gli occhi della moglie.
La sentenza è stata pronunciata dalla Corte d'Assise del Tribunale di Lecce, (presidente Pietro Baffa, a latere Maria Francesca Mariano e giudici popolari). La corte ha stabilito l'ergastolo, e l'isolamento diurno per un anno, per Paulin Mecaj, il 31enne di origini albanesi che materialmente ha sparato alla vittima, e per Andrea Capone, originario di Tricase, di 28 anni, entrambi residenti a Lequile. Una pena esemplare che ha superato persino le richieste dell'accusa: il pubblico ministero Alberto Santacatterina, infatti, aveva invocato il massimo della pena solo per l'esecutore materiale del delitto e 22 anni per il complice.
I due sono stati condannati anche al risarcimento del danno in separata sede in favore dei familiari di Caramuscio che si sono costituiti parti civili. Mecaj e Capone, nel corso del processo, prima con una lettera poi a voce in aula, avevano chiesto perdono ai familiari della vittima.
L'omicidio si verificò la sera del 16 luglio del 2021. La vittima, di Monteroni, era in compagnia della moglie. Erano circa le 23 della sera. Arrivati in auto all'altezza dello sportello bancomat del Banco di Napoli, sulla Lequile-San Pietro in Lama, l'uomo si fermò per prelevare. Sceso dall'auto, stava prelevando il contante quando gli si pararono davanti due individui. Caramuscio reagì e uno di loro gli sparò due colpi, uno dei quali fatali. Poi scapparono via. Ad assistere alla scena la moglie, che sotto choc chiamò i soccorsi e la polizia. Per il marito non c'era già più niente da fare.