verso il congresso
A Bari il dilemma Pd: «Un uomo o una donna leader? Ci vuole una proposta del Sud»
L’assessore regionale Anita Maurodinoia: «Il partito è lontano dal suo popolo»
BARI - Una donna alla segreteria nazionale del Partito democratico? Utile ma non indispensabile, almeno in questo momento, quando le priorità sono ben altre. Continua il dibattito interno alle donne dem pugliesi, sulla possibilità che una tra Paola De Micheli ed Elly Schlein riesca a spuntarla e, all’inizio del prossimo anno, diventare la prima donna alla guida del Pd.
Che sia tempo di programmi, più che di nomi, è convinzione anche di Anita Maurodinoia, assessore regionale ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile che, sostanzialmente, concorda con le colleghe di partito, spiegando che, dopo il deludente risultato elettorale delle politiche di settembre, il partito abbia bisogno di riprendere contatto con la base, con l’elettorato, intercettando le esigenze dei cittadini.
«In questo momento – spiega a questo proposito Maurodinoia - nella storia del Pd e nella storia politica del Paese quello che più conta è che il nuovo segretario, uomo o donna, possa rilanciare il partito, restituendogli un ruolo centrale nella politica del centrosinistra che si è purtroppo perso negli ultimi tempi». Dunque, prima di tutto le idee e le proposte. «Dobbiamo parlare di programmi e recuperare fasce di popolazione che si sono allontanate dal centrosinistra – continua ancora Maurodinoia - perché lo hanno giudicato lontano dalle reali problematiche della vita quotidiana. Dobbiamo tornare a essere incisivi su numerosissime tematiche e aprire nuove strade, affrontare questioni nuove e rinnovare il modo di affrontare le tematiche da sempre alla nostra attenzione». Il fatto che, in questo contesto, la scelta possa poi cadere su una donna, non è indispensabile, ma certamente aiuterebbe.
Ed è per questo motivo che Maurodinoia precisa che «è quindi importante che le candidature non siano solo di bandiera, ma indichino con la loro storia un nuovo percorso». «Se una donna avesse queste caratteristiche – aggiunge - sarebbe certamente una bella novità, di incoraggiamento per tutte le donne che vogliono avvicinarsi alla politica». Un tema, quello del ruolo delle donne all’interno del partito, che ha tenuto banco nelle scorse settimane, quando, proprio le esponenti dem, hanno lamentato la scarsa considerazione nei loro confronti al momento della formazione delle liste di candidati.
«Per noi che siamo già attive nel partito e ricopriamo ruoli di governo – puntualizza - sarebbe un segno di stima e di fiducia. Ma starà alla proposta politica dei candidati, siano essi uomini o donne, indicare alle donne del Pd e alle donne italiane tutte una strada nuova che assicuri una effettiva parità di genere». E, nel dettaglio delle due candidate, le idee sono chiare: «Elly Schlein – chiarisce Maurodinoia - parla più facilmente ai più giovani e porta con sé esperienze internazionali importanti. Paola De Micheli, tra le altre cose, è stata la prima donna a ricoprire l’incarico di ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Sono due profili di rilievo. E se proprio devo fare un’osservazione – conclude l’assessore regionale dem, con una punta di polemica - potrei dire che mi sarebbe piaciuto ci fosse anche un candidato espressione del Mezzogiorno, uomo o donna poco importa».