LECCE - L’ex senatore ed assessore regionale al Welfare, Totò Ruggeri non si arrende e chiede alla Cassazione la revoca degli arresti domiciliari per insussistenza di esigenze cautelari. L'ex amministratore è agli arresti dal 7 luglio con l'ipotesi di reato di corruzione, traffico di influenze illecite e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Ruggeri, stando agli atti dell'indagine, forte della sua posizione sarebbe riuscito ad infiltrarsi nei gangli della pubblica amministrazione, così come nei consorzi di bonifica. Nell'inchiesta si parla anche di posti di lavoro in cambio di favori o regali come pesce pregiato e champagne. Si fa riferimento anche ad un presunto patto a luci rosse tra l’ex senatore dell’Udc e una 37enne che ambiva a migliorare la sua posizione lavorativa. La Procura gli contesta inoltre il voto di scambio alle regionali del 2020, insieme a Mario Pendinelli (ex consigliere regionale).
Inoltre, viene rivolta a Ruggeri l’accusa di falso, riguardo il ripristino dell’arenile del lido Atlantis, lo stabilimento balneare di sua proprietà, in concorso con Pierpaolo Cariddi, sindaco dimissionario di Otranto, con il responsabile dell’area tecnica, Emanuele Maggiulli e con Mario Pendinelli. Il Riesame ha già respinto il ricorso, sottolineando il rischio di inquinamento probatorio.