In Puglia e Basilicata
Urbanistica
19 Maggio 2022
Massimiliano Scagliarini
BARI - Una controversia tra un privato e il Comune di Polignano ha portato la Consulta a dichiarare incostituzionale un pezzo non secondario delle norme pugliesi in materia di espropri. Ovvero quelle cinque righe, approvate a febbraio 2005, in base a cui «sono da considerarsi, comunque, sempre legalmente edificabili tutte le aree ricadenti nel perimetro continuo delle zone omogenee di tipo A, B, C e D».
Quella norma fu considerata un primo tentativo di inserire il concetto di perequazione nell’ordinamento regionale. Significa infatti - banalizzando all’estremo - che a un’area a servizi ricadente all’interno di una zona di espansione va attribuito lo stesso valore dell’area vicina destinata dal prg a edifici residenziali. E dunque - nel momento in cui il Comune decide di realizzare una scuola ed espropria l’area a servizi - il suo proprietario avrà diritto a una indennità parametrata non al valore venale del suolo, ma a quello delle aree edificabili.
Ecco che il proprietario di un’area destinata a...
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