L'ALLARME
La Coldiretti: «120 stalle chiuse in Puglia nel 2021, occorre attivare la misura 21 per salvare le fattorie»
L'organizzazione degli agricoltori: «Serve attingere dalla norma dello Sviluppo rurale, perché 850 aziende zootecniche sono a rischio»
BARI - «Serve una stretta per attivare la Misura 21 del PSR Puglia e salvare la "Fattoria Puglia" con 120 stalle che hanno già chiuso i battenti nel 2021, quando il caro bollette e i prezzi schizzati di mais e soia per l’alimentazione stanno mettendo a rischio la sopravvivenza delle 850 aziende zootecniche pugliesi». E’ quanto chiede Coldiretti Puglia, in merito all’attivazione della misura semplificata dello Sviluppo rurale introdotta dalla Commissione europea per aiutare le imprese agricole e agroalimentari a superare l’emergenza economica e la crisi di liquidità provocate dal Covid 19 che potrebbe essere riaperta per far fronte alla crisi aggravata dalla guerra in Ucraina.
L'organizzazione degli agricoltori regionale evidenzia «la carenza di mais e soia, con le speculazioni in atto che hanno fatto schizzare i prezzi delle scorte, sta mettendo in ginocchio gli allevatori pugliesi che devono affrontare aumenti vertiginosi dei costi per l’alimentazione del bestiame (+40%) e dell’energia (+70%) a fronte di compensi fermi su valori insostenibili. Il costo medio di produzione del latte, fra energia e spese fisse – sottolinea Coldiretti – raggiunge anche oltre 0,50 euro al litro di latte alla stalla, un costo molto superiore rispetto al prezzo riconosciuto ad una larga fascia di allevatori». All’aumento dei costi di produzione non corrisponde la giusta remunerazione del latte alla stalla, quando per poter pagare un caffè al bar gli allevatori pugliesi devono mungere tre litri di latte pagati solo qualche decina di centesimi alla stalla, ben al di sotto dei costi di produzione in forte aumento per i rincari di mangimi ed energia, scattati già prima della guerra in Ucraina.
«Dai campi alle stalle si sono impennati i costi di produzione per effetto dei rincari delle materie prime che hanno fatto quasi raddoppiare la spesa per le semine, per cui è necessario dare liquidità alle aziende zootecniche, oltre che adeguare i compensi riconosciuti agli allevatori per il latte» afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, il quale evidenzia che «il prezzo del latte alla stalla in Puglia deve necessariamente essere al di sopra dei costi di produzione, quando nella forbice tra produzione e consumo ci sono margini da recuperare per garantire un prezzo giusto e onesto che tenga conto dei costi degli allevatori e la necessaria qualità da assicurare ai consumatori».