L'altra faccia della guerra
Caro-carburante, code ai distributori e proteste in tutta la Puglia
A Foggia assalto alle stazioni di servizio; a Bari in 2500 alla manifestazione di Coldiretti. In Basilicata tir e trattori bloccano le strade
Monta la protesta per il caro carburanti, dalla Puglia alla Basilicata. A Foggia già scarseggiano benzina e gasolio per la protesta degli autotrasportatori contro il caro carburante. Nelle scorse ore sono stati presi d'assalto i distributori in prossimità dei quali si sono create lunghe code di automobili.
QUI FOGGIA - «È diventato impossibile trovare un distributore che abbia benzina e gasolio qui a Foggia - racconta un automobilista -. Sto girando da ieri e tutti i gestori mi dicono che hanno terminato le scorte». Anche nei supermercati iniziano a scarseggiare gli alimenti freschi, soprattutto frutta, verdura e latticini. In alcuni casi - lamentano gli operatori del settore - non arrivano a destinazione neppure le carni. Nel pomeriggio sono stati sciolti alcuni dei presidi degli autotrasportatori presenti nel Foggiano dallo scorso 13 febbraio contro il caro carburante. Lo comunicano in una nota gli stessi manifestanti. «I presidi - affermano - in alcune aree di servizio della strada statale 16 tra San Severo e Foggia, a Cerignola e Candela (uscita autostrade), sono stai revocati». Gli autotrasportatori ribadiscono «la volontà di tener sciolti i presidi e al contempo» annunciano che si attiveranno «per cercare assieme ai sindacati nuovi tavoli tecnici con il Governo, per continuare lunghe trattative in tema di caro-gasolio ed altre tematiche già espresse in altre sedi». Prosegue intanto la protesta degli agricoltori dell’Alto Tavoliere.
QUI BARI - A Bari sono circa 2500 gli agricoltori, pescatori e allevatori che stanno partecipando, in piazza Libertà, alla protesta indetta da Coldiretti contro la guerra in Ucraina «che affossa l'economia» e contro l’impennata dei prezzi del carburante che non permette agli operatori economici di coprire i costi di produzione. In piazza ci sono anche barche, trattori e animali, tra cui alcune mucche. Si protesta anche per l’impossibilità di consegnare il pescato a chilometro zero per lo sciopero dei tir, oltre che per i danni ai prodotti deperibili come frutta, verdura, funghi e fiori che sono fermi nei magazzini. Una delegazione di manifestanti sarà ricevuta in mattinata dal prefetto di Bari, Antonia Bellomo.
QUI MATERA - A Matera, invece, decine di trattori e tir - guidati da agricoltori e autotrasportatori che protestano per l'aumento dei prezzi del carburante - sono partiti dalla periferia per raggiungere Toritto (Bari) e sollecitare interventi del Governo. I manifestanti si sono radunati a Matera dall’alba: lungo il percorso, sulla strada fra Altamura (Bari) e Toritto, è previsto che altri agricoltori e autotrasportatori si uniscano alla protesta. La manifestazione, sorvegliata dalle forze dell’ordine, provocherà forti rallentamenti e disagi alla circolazione automobilistica in tutta la zona.
COLDIRETTI PUGLIA - «Questa mobilitazione esprime innanzitutto solidarietà al popolo ucraino con cui noi condividiamo interessi importanti, noi importiamo quel mangime che serve alle nostre stalle per andare avanti e quanto sta accadendo è un’ulteriore tegola sugli allevatori pugliesi». Lo afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, che partecipa alla protesta in piazza Libertà contro la guerra in Ucraina e contro il caro carburanti per gli effetti che provocano su agricoltura, allevamento e pesca.
«Il costo del mangime è raddoppiato - prosegue Muraglia - come è raddoppiato il costo dell’energia elettrica, e noi chiederemo al prefetto di sbloccare tutte quelle cifre che sono già disposizione da qualche anno per i nostri allevatori ma che sono bloccate». «Oggi c'è bisogno di un atto di responsabilità - ha concluso - da parte della grande distribuzione e dei trasformatori che devono capire che loro vogliono tutelare la capacità di acquisto dei loro clienti, ma in quei clienti c'è il 10% di famiglie pugliesi che vivono di agricoltura e vanno tutelate riconoscendo il giusto prezzo al latte che ogni giorno producono». Oltre a 2500 tra agricoltori, pescatori e allevatori che hanno portato in piazza i loro animali, alla manifestazione sono intervenuti, a loro sostegno, alcuni sindaci dei comuni pugliesi a vocazione agricola.
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