Il fenomeno

Lo spaccio degli stupefacenti sbarca su Telegram e c'è chi paga anche in bitcoin

Luca Natile

Il banchetto virtuale è il canale «Top Drugs Italia»: i clienti scelgono la «roba» in fotografia e pagano in bitcoin o contante

BARI - Il traffico di droga viaggia spedito su Telegram. Non è una novità. Il business si è spostato già da qualche tempo nel mondo digitale. Ad accelerare il processo, che sta superando il vecchio sistema delle piazze di spaccio, ci ha pensato la pandemia.

La merce, dalla marijuana all'ectasy, si paga con i Bitcoin e l’ordinazione arriva direttamente nella cassetta postale. Vendeva droga online tramite il proprio profilo Telegram con il nickname @Mister_Pablo Escobar (un nome un programma) un pusher 3.0, quasi nativo digitale, un uomo di 35 anni al quale i carabinieri hanno notificato ieri un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Era già stato arrestato nel dicembre scorso con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente dopo essere stato trovato in possesso di mezzo chilo di hashish. Insieme alla droga e a del materiale per il confezionamento gli investigatori gli requisirono il telefono cellulare, uno smartphone di ultima generazione. Nella memoria dell’apparecchio erano custodite una serie di informazioni che i carabinieri hanno utilizzato per incriminare l’uomo.

Ricostruendo la rete dei suoi contatti, il contenuto delle conversazioni e la vera natura dei rapporti intrattenuti via social media, hanno portato alla luce le trame di un commercio abbastanza florido di droghe leggere. Il banchetto virtuale sul quale il pusher esponeva la sua costosa mercanzia era il canale «Top Drugs Italia» sul quale avveniva la vendita di hashish e marijuana. I clienti potevano osservare in fotografia lo stato della merce e pagare in bitcoin o denaro contante. Leggendo la chat, i carabinieri hanno notato una recente spedizione ad Augusta (provincia di Siracusa). Sonno riusciti a bloccarla nel centro di smistamento di Catania per verificarne il contenuto. Nel pacco hanno trovato un chilo di hashish suddiviso in panetti da 100 grammi l’uno. Il viaggio della droga è finito lì. Dopo l’arresto di dicembre il 35enne aveva ottenuto i domiciliari. Ora, dopo la scoperta fatta dagli investigatori, è finito in carcere. Gli spacciatori dunque sono diventati digitali (e in un certo senso anche le droghe): viaggiano veloci e sono diventati quasi introvabili.

I mercati della droga online stanno emigrando dal deep Web verso Telegram. Navigando nel «lato oscuro» della rete, fino a qualche tempo fa chiunque avesse avuto bisogno di merce illegale o di contrabbando, avrebbe trovato un supermarket virtuale pieno di roba in grado di soddisfare anche i palati più raffinati (o perversi): droga, armi, immagini e filmati hard, documenti falsi. Pochi clic per portarsi a casa la merce con tanto di servizio assistenza online e sistemi di pagamento sicuri. Ma le cose stanno cambiando. Molti hanno spostato i loro affari sui sistemi di messaggistica crittografati come Telegram e Discord.

Il primo contatto inizia su dei normali forum, dove viene postato l’indirizzo della stanza di Telegram specializzata in un particolare tipo di droga. Per qualche ora o pochi giorni, i clienti la usano per scambiarsi informazioni, ordini e denaro, protetti dal sistema di crittografia del programma e poi chi gestisce il traffico chiude la stanza, cancellando ogni traccia (o quasi).

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