L'emergenza

Scuola, uno studente liceale su 3 in presenza. I presidi contro la Regione che insiste: più contagi in classe

Redazione online

I dati testimoniano comunque una presenza di una circolazione sostenuta del virus nelle fasce di età pediatriche e giovanili

BARI - Nella provincia di Bari gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che hanno scelto di seguire le lezioni in presenza sono circa il 30-35%. Il dato, fornito dall’Ufficio scolastico provinciale, è stato reso noto nel corso dell’incontro del tavolo istituito per il coordinamento dei servizi di trasporto scolastico convocato nella Prefettura di Bari.

Al numero ridotto degli studenti che si spostano, corrisponde quindi un tasso ridotto di occupazione dei mezzi di trasporto pubblico, che viaggiano in molti casi al di sotto della capienza massima prevista dalle norme anti-Covid del 50%.

A Bari città, per esempio, dove alle linee ordinarie sono state aggiunti 23 bus dedicati al trasporto degli studenti, il tasso di riempimento è di 4-6 persone in ogni corsa, ma i mezzi resteranno comunque tutti attivi. All’incontro, presieduto dalla prefetta di Bari Antonella Bellomo, hanno partecipato Regione Puglia, Città Metropolitana, Comune di Bari e Ufficio scolastico provinciale e si è fatto il punto della situazione del trasporto scolastico, con riferimento a treni, servizio di bus extraurbani e trasporto urbano.

REGIONE: «CONTAGI AUMENTATI IN CLASSE» - «Nel primo mese di apertura delle scuole» in Puglia «è stato registrato un aumento di 20 volte nelle fasce di età 6-10 e 14-18, mentre, a partire dalla settimana del 2-8 novembre», quando sono entrate in vigore le prime ordinanze regionali, «l'aumento progressivo di incidenza ha interessato tutte le classi di età superiore a 18 anni ma non quelle in età scolare». E’ quanto viene riportato nella delibera regionale «Misure urgenti per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 - Indirizzi operativi per la riapertura in sicurezza delle scuole in Puglia».  

PRESIDI: INUTILE INCONTRO LA CON LA REGIONE  - Dall’8 al 20 febbraio, in Puglia l'attività didattica per la scuola dell’infanzia, scuola elementare e scuola media si svolgerà in presenza; mentre per le scuole superiori la didattica in aula proseguirà con il limite del 50% di presenze in ogni istituto. E’ quanto prevede la nuova ordinanza regionale firmata dal governatore Michele Emiliano stasera. Resta la possibilità per tutte le famiglie di chiedere la didattica a distanza.

«Le Istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione - si legge nell’ordinanza - garantiscono comunque il collegamento online in modalità sincrona per tutti gli alunni le cui famiglie, o loro stessi ove maggiorenni nel caso dei Cpia, richiedano espressamente di adottare la didattica digitale integrata, tenendo presente che a coloro che hanno chiesto la didattica digitale integrata, non può essere imposta la didattica in presenza. Tale scelta è esercitata una sola volta e per l’intero periodo di vigenza delle presenti disposizioni, salvo deroga rimessa alle valutazioni del dirigente scolastico».

Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

L’Associazione nazionale presidi della Puglia e alcune organizzazioni sindacali regionali della scuola «hanno dichiarato l’inutilità di procedere all’ipotizzato confronto con la Regione inizialmente previsto per oggi o domani» dal momento che «il presidente Emiliano confermerà anche per la prossima settimana l’ordinanza in corso» sulla scuola, che lascia la libertà di scelta alle famiglie sulla frequenza in presenza.

In una nota, il presidente Anp Puglia, Roberto Romito, ribadisce che «le questioni da noi sollevate rimangono tutte aperte, a partire dalla contrarietà alla scuola 'a sceltà e ai doppi turni di ingresso e uscita nelle superiori e alla necessità di avviare al più presto gli operatori sanitari scolastici». Anche per Claudio Menga, segretario Flc Cgil Puglia, "incontrarsi per ribadire la distanza tra le reciproche posizioni risulta un adempimento più simile alla ritualità che non improntato alla disponibilità al confronto costruttivo. A questo punto valuteremo unitariamente con le altre sigle le iniziative da intraprendere».

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