il «V-Day»
L’affondo di Lopalco sui medici scettici: «Se non si vaccinano non sono degni». Altre dosi vaccino in Puglia entro fine anno
Le prenotazioni per il personale medico sono ancora aperte e hanno sfiorato quota 50mila su un totale di circa 72mila addetti
BARI - La frase più gettonata da parte di medici e manager era che «oggi vediamo il sole». Ironia involontaria. I 101 flaconcini di vaccino Pfizer sono arrivati al Policlinico di Bari sotto una pioggia che non si vedeva da settimane, a bordo di un furgone della Marina che ha trascorso la notte (con il suo prezioso carico) all’interno dell’ala militare dell’aeroporto di Bari. Un cartone del peso di qualche chilo che, però, era come se contenesse oro: ha portato speranza, e sorrisi, e anche qualche lacrima.
Dal Policlinico una rapida distribuzione ha fatto sì che entro le 11 del mattino ogni provincia pugliese abbia avuto a disposizione 80 dosi, mentre le prime 105 sono rimaste a Bari. Sono state polverizzate poco dopo le 17, quando non sono rimaste che le boccette vuote: un antipasto rispetto alle circa 95mila dosi su cui la Puglia dovrebbe poter contare per la fase-1, riservata a medici e personale sanitario e che dovrebbe - il condizionale è d’obbligo, perché non ci sono conferme sulle date di consegna - scattare in massa giovedì 7, subito dopo l’Epifania, utilizzando 11 centri di stoccaggio e quasi 200 squadre in tutta la regione. E con l’obiettivo di una copertura massiccia (quella ottimale è fissata al 90%, ma arrivare all’80% sarà considerato sufficiente) del personale ospedaliero.
Sul punto l’assessore regionale alla Salute, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, di certo non la manda a dire. Ieri ha scelto di rimanere a «bordo ring» («Farò il vaccino appena comincerà la fase-1», ha spiegato), dicendo che le prenotazioni per il personale medico sono ancora aperte e hanno sfiorato quota 50mila su un totale di circa 72mila addetti: «Oggi è stata una giornata di test per testare la macchina organizzativa. Partiremo man mano che arriveranno le dosi necessarie a vaccinare le categorie previste, cioè personale sanitario e ospiti delle Rsa. Ai colleghi ricordo che è possibile aderire fino a fine anno, c’è ancora capienza: chi vuole vaccinarsi lo segnali e verrà richiamato. Il medico deve dare l’esempio: un medico che rifiuta la vaccinazione non è degno di fare questo mestiere». Lopalco, tra i maggiori esperti europei di politiche vaccinali (fino al 2015 ha guidato l’ufficio di valutazione scientifica del Centro europeo di controllo delle malattie a Stoccolma), spiega come si andrà avanti: «Dopo gli operatori sanitari e gli ospiti delle Rsa toccherà alle persone anziane che stanno a casa, dagli 80 anni in giù, mentre giovani e bambini saranno gli ultimi ad essere vaccinati. È un percorso che potremo portare avanti appena ci sarà un quantitativo sufficiente. Finora abbiamo solo due produttori di vaccini per centinaia di migliaia di persone che vivono nel continente europeo. Per la vaccinazione di massa dovremo aspettare che arrivino al traguardo anche altre aziende».
In Puglia la popolazione teoricamente vaccinabile è pari a circa 3 milioni di persone, anche se l’obiettivo pratico (su cui nessuno si azzarda a fare previsioni precise) è sensibilmente più basso: raggiungere quota un milione potrebbe già essere un successo. «Nei prossimi 6-7 mesi, dopo le categorie a rischio - dice il capo del dipartimento Salute della Regione, Vito Montanaro -, procederemo con gran parte della popolazione pugliese: parliamo di diverse centinaia di migliaia di persone. Le nostre aspettative sono legate al raggiungimento dell’immunità di gregge, ma nel frattempo la mascherina vale quanto il vaccino».
A Bari, così come in gran parte della Puglia, a essere scelte come testimonial per il primo giorno sono state soprattutto donne: la prima in assoluto a essere vaccinata è stata Lidia Dalfino, 52 anni, rianimatrice del Policlinico. Non è sfuggita l’assenza di Michele Emiliano, forse l’unico presidente di Regione a non essersi fatto vedere ieri nelle vicinanze di una siringa: i suoi colleghi Bonaccini e Zingaretti erano già stati vaccinati, De Luca ha fatto un numero dei suoi e se l’è fatto fare ieri. Nell’entourage di Emiliano garantiscono che il presidente è «pro vaccini» e che lo farà non appena verrà il suo turno. Ma nessuno dimentica l’agosto 2017, quando Emiliano convocò in Regione i no-vax promettendo loro «sostegno» contro l’obbligo vaccinale voluto dalla Lorenzin che definì «un errore». I medici (tra loro c’era anche Lopalco) lo sbranarono, lui corresse il tiro ma apparse poco convinto. Si può solo sperare che in tre anni abbia davvero cambiato idea.
CONSEGNA VACCINI IN PUGLIA A FINE ANNO - In Puglia saranno consegnate tra il 30 e il 31 dicembre le prossime dosi del vaccino anti Covid della Pfizer: lo conferma l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pierluigi Lopalco.
Alla Puglia spetta una quota di circa 94 mila dosi per completare la prima fase della vaccinazione, quella rivolta agli operatori sanitari, dipendenti e ospiti delle Rsa. In settimana, però, dovrebbe essere consegnata una partita di circa 30mila dosi, nei giorni successivi verrà completata la consegna. Dopo il V-Day di ieri, la prima fase potrebbe iniziare il 7 gennaio prossimo, a distanza di 21 giorni, poi, dovrà essere effettuato il richiamo, quindi dovrà essere somministrata la seconda dose.