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Covid Puglia, picco di contagi nel giorno della zona gialla: altri 1789 casi (24,5%). In aumento i ricoveri, 24 morti. «Tutti a spasso»

Redazione online

Analizzati 7293 tamponi, il rapporto positivi/test in percentuale è oltre il doppio della media nazionale

La Puglia da oggi è di nuovo in zona gialla, ma il numero dei nuovi contagi da Coronavirus non accenna a calare: nelle ultime 24 ore sono infatti stati registrati 1789 nuovi contagi su 7293 tamponi. Picco di nuovi positivi in provincia di Bari, 783 casi. Seguono 259 nel Tarantino, 220 nel Leccese, 214 nel Foggiano, 160 nella Bat, 136 nel Brindisino, 8 residenti fuori regione, 9 casi di residenza non nota sono stati riclassificati ed attribuiti. La percentuale tra positivi e tamponi analizzati è del 24,5%, più del doppio della media nazionale.

Sono stati registrati anche 24 decessi: 5 in provincia di Bari, 12 in provincia di Bat, 5 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Taranto. Crescono anche i ricoveri, 1816 contro i 1796 di ieri, ancora 220 persone in terapia intensiva. 16.795 sono i pazienti guariti. Mentre 45.834 sono i casi attualmente positivi.

Tutto ciò accade mentre già da ieri nelle strade dei principali centri pugliesi si respira aria da "liberi tutti": in centro a Bari, anche stamattina, strade iper affollate di gente mentre il virus continua a mietere vittime.

SINDACO DEL BARESE: ZONA GIALLA UN CORNO - Con l’hashtag «#zonaGiallaunCorno» il sindaco di Noicattaro (Bari), Raimondo Innamorato, denuncia assembramenti di giovani davanti ai bar della sua città, allegando a un post su facebook una foto scattata questa mattina. «Ciò che vedete nella foto, la maggior parte dei ragazzi non indossa la mascherina - scrive - è solo un esempio che si è riprodotto davanti ai tanti luoghi di ritrovo del paese».

"Questa zona gialla mieterà vittime fra poco e saremo costretti a nuove restrizioni» aggiunge Innamorato, spiegando che «nei giorni scorsi le forze dell’ordine sono riuscite a controllare il paese, date le restrizioni e i divieti. Da stamattina è praticamente impossibile. Giungono segnalazioni di assembramenti da ogni parte del paese per piazze, bar e luoghi periferici. Non è accettabile. Non abbiamo l’esercito e non riusciamo a controllare tutto. Questo deve capire la città».

Ai giovani che lo accusavano di «essere sceriffo ed eccessivamente rigido», imputa di non riuscire «a rispettare le regole, a preservare i sacrifici fatti». Annuncia per domani la convocazione del Comitato operativo comunale per proporre «un’ordinanza per istituire l’obbligo di consumo di alimenti\bevande esclusivamente al tavolo». 

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