Il dopo elezioni

Emiliano bis, slitta l'ok sulla nuova giunta: si aspetta il voto grillino su Rousseau

Michele De Feudis

Si attende il via libera del M5S per l’ingresso in giunta di due esponenti del Movimento, Rosa Barone e Grazia Di Bari.

La giunta del nuovo governo Emiliano bis è pronta. Si attende il via libera del M5S per l’ingresso in giunta di due esponenti del Movimento, Rosa Barone e Grazia Di Bari. Il tema dell’alleanza strutturale con il Pd divide i grillini a livello nazionale e così si attende il voto sulla piattaforma Rousseau (la data non è stata fissata ma la consultazione potrebbe svolgersi mercoledì) per approvare con la preferenza degli iscritti una operazione che finora è stata incoraggiata sia da Vito Crimi, il garante nazionale, che da Luigi Di Maio, ex capo politico.

Il governatore, però, ha una sua agenda politica e un calendario operativo: non è escluso che se il voto pentastellato dovesse essere rimandato, procederà ugualmente alle nomine delle due grilline già lunedì, nomine che rimarrebbero congelate in attesa dell’espressione digitale dell’anima del partito di Grillo e Casaleggio. Il gruppo pugliese pentastellato è spaccato con posizioni molto conflittuali tra governisti e autonomisti. Anche il senatore salentino Iunio Romano ha espresso una forte perplessità nei confronti della mano tesa «da Emiliano al Movimento. L’atteggiamento preso sulla chiusura delle scuole, del resto, dà idea del suo vero modus operandi». Insomma Romano preferirebbe i 5S all’opposizione, come postulato da Antonella Laricchia, Barbara Lezzi e Alessandro Di Battista.

Venerdì, intanto, c’è stata una partecipata direzione regionale del Pd. Si è parlato delle linee del governo Emiliano, ma il cuore della discussione riguardava il ruolo del partito nella legislatura e la querelle assessorati. Spiega il deputato emilianista Ubaldo Pagano: «Si è discusso della centralità del Pd in questo progetto di governo e del rapporto con le civiche, che potrebbero essere il modello di un allargamento del campo progressista anche per le politiche».

Il tema assessorati: dopo Pentassuglia e Piemontese, ai dem spetta una terza delega, per una donna. In lizza ci sono Anita Maurodinoia, che ambirebbe alla Formazione professionale, e Debora Ciliento, esponente vicina al ministro Boccia: la consigliera barese sembra in questo momento in vantaggio.

A sinistra, invece, si cerca la quadra per le indicazioni di socialisti e Sinistra Italiana da un lato e di Art. 1 dall’altro. Nichi Vendola ha segnalato a Michele Emiliano l’avvocato riformista salentino Anna Grazia Maraschio. Su questa indicazione si è registrata la levata di scudi di alcuni esponenti dell’ex corrente minerviniana, ma l’ex governatore tirerà dritto. Tra i progressisti, dopo l’offerta declinata da Massimo Bray, ex ministro, per la guida dell’assessorato alla cultura, alcuni boatos rilanciano il nome della professoressa Laura Marchetti, già sottosegretario (l’ipotesi sarebbe stata caldeggiata proprio dallo stesso Bray).

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