L'intervista

Pentassuglia: «Sul Psr stiamo ripartendo ma rispetteremo la legge»

Massimiliano Scagliarini

No a scorciatoie per il Durc: parla il neo-assessore regionale

«Qui non c’è più tempo da perdere. Stiamo facendo un gran lavoro con qualche elemento di discontinuità. Ho tracciato un quadro di insieme e domani (oggi, ndr) metteremo a punto le iniziative di carattere legale così da essere pronti a far partire le erogazioni». Donato Pentassuglia, nuovo assessore regionale all’Agricoltura, ha dovuto mettere le mani nella polveriera del Psr: mercoledì il Tar di Bari dirà se la Regione può andare avanti con i pagamenti delle misure strutturali, messi in forse anche dall’iniziativa con cui Emiliano in estate ha posticipato la verifica del Durc (Il Documento unico di regolarità contributiva). «Per quello che mi riguarda va rispettata la legge».

In che senso?
«Sulla questione del Durc ho introdotto un elemento di discussione sul Durc. Ferma restando la possibilità di regolarizzarlo “ora per allora”, come prevedono le norme, il Durc deve essere regolare all’atto della concessione così come impone la legge. Non a caso, stanno partendo provvedimenti di revoca per chi non è in regola. Anche per alcuni Comuni. Se qualcuno si sente leso dall’applicazione delle norme, faccia ricorso: la Regione esporrà le sue ragioni nelle sedi competenti».

A che punto sono le graduatorie delle tre misure strutturali?
«Sono pronte. La settimana scorsa ci abbiamo lavorato da mattina a sera, stressando gli uffici. Sulla base delle indicazioni del Tar, abbiamo costruito la sovrapposizione tra le vecchie e le nuove graduatoria: aspettiamo che i giudici ci diano una legittimazione, e un attimo dopo ci muoveremo con i pagamenti».

C’è da recuperare un anno e mezzo di ritardo, con il rischio oramai sempre più serio che si perdano i fondi.
«Ho chiesto la collaborazione di tutti. I dipendenti stanno facendo un gran lavoro nonostante l’esiguità degli organici. Ho sentito singolarmente le organizzazioni di categoria, e ora sentirò quelle professionali. Non daremo spazio a chi vuole perdere altro tempo per non mortificare la storia dell’agroalimentare della Puglia».

Gli arresti di martedì hanno fatto emergere uno spaccato poco edificante, fatto di conflitti di interessi e di rapporti opachi tra uffici, consulenti e imprese. Non sarà il caso di metterci le mani?
«Quello a cui abbiamo assistito non è concepibile, e certi comportamenti non sono conciliabili con la pubblica amministrazione. Se sono stati commessi reati, ciascuno risponderà delle sue azioni. Ma la Regione, dopo che l’Agea ha bloccato i pagamenti, ha immediatamente revocato la concessione dei finanziamenti che queste aziende hanno impugnato davanti al Tar. Questa vicenda nasce da una indagine dell’Olaf che viene da lontano, con cui noi abbiamo collaborato».

Il problema però sono sempre i controlli.
«Nessuno pensi che per recuperare tempo non saranno fatti controlli e verifiche, anzi intendo potenziarli utilizzando altre risorse affinché nessuno giochi a fare il furbo e possa ledere il sacrosanto diritto di qualcun altro».

Il Psr verrà modificato?
«Ne rivedremo l’impostazione, condividendola tra pochi giorni con la Commissione Ue: abbiamo l’obiettivo di giustificare i ritardi e ottenere una proroga. Stiamo lavorando per poter fare spesa anche nel 2021. Ma voglio essere chiaro. Sui bandi già partiti non ci saranno proroghe, a meno di questioni tecniche come quella sul reimpianto degli ulivi che è slittato di sei giorni per una problematica specifica. Chi è seriamente intenzionato a partecipare a un bando sa che c’è un inizio e una scadenza».

Le tocca anche il non facile ruolo di coordinatore degli assessori regionali all’Agricoltura. Come si sta trovando?
«Con il ministro Bellanova c’è già un rapporto costruttivo: è sempre molto gentile e attenta. Oggi (ieri, ndr) ci ha convocato ad horas sulla problematica dei cinghiali ormai diventata una emergenza in tutta Italia».

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