Blitz all'alba
Bari, associazione a delinquere e spaccio: eseguite 10 misure cautelari. Tra loro squadra di minori
Le indagini dei carabinieri sono coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia
BARI - Dieci ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dai carabinieri del comando provinciale di Bari nei confronti di altrettanti indagati per traffico di droga e spaccio. Le indagini, coordinate dalla Dda di Bari, sono partite nel 2016 dopo un ferimento avvenuto nel quartiere Poggiofranco.
A essere bersaglio dei killer un giovane pusher, punito per non aver rispettato le direttive del clan Palermiti di Japigia; poi un gruppo criminale concorrente, i Capriati della città vecchia, dediti al traffico e allo spaccio di droga in diversi quartieri di Bari.
Vicende, apparentemente slegate tra loro, sulle quali i Carabinieri, coordinati dal pm della Dda di Bari Fabio Buquicchio, hanno indagato per anni fino agli odierni 10 arresti. Delle dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere, tre si riferiscono all’episodio del ferimento.
Il 23 settembre 2016 un pusher ritenuto vicino al clan Diomede, all’epoca minorenne, fu colpito ad una gamba da Emanuel Petroni del clan rivale Palermiti, il quale lo aveva già minacciato perché abbandonasse la piazza di spaccio sul quartiere Poggiofranco. A Petroni, in concorso con Francesco Cascella e Francesco Caricola, sono contestati i reati di lesioni aggravate, detenzione e porto abusivo di armi con l’aggravante mafiosa. Indagando sull'agguato, gli investigatori hanno poi scoperto l'esistenza di un gruppo di spacciatori con a capo i fratelli Maurizio e Giorgio Larizzi, vicini al clan Capriati di Bari vecchia, accusati di associazione per delinquere finalizzata a traffico e spaccio di droga.
Le indagini si sono avvalse di intercettazioni e delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Contestualmente agli arresti, oggi sono state eseguite perquisizioni nel corso delle quali sono stati sequestrati circa 61mila euro in contanti, trovati in un borsone nascosto sotto il letto di uno degli arrestati, e 110 grammi di marijuana e 50 di cocaina che erano all’interno di alcuni pneumatici, riempiti di terra e accatastati subito fuori l’abitazione di un’altra delle persone raggiunte dai provvedimenti di oggi.
Ci sarebbero sei minorenni nella squadra di pusher coordinata dai fratelli Larizzi del clan Capriati di Bari. E’ uno dei dettagli contenuti negli atti dell’inchiesta coordinata dalla Dda di Bari che ha portato oggi all’arresto di dieci persone. Stando agli accertamenti dei carabinieri, coordinati dal pm Fabio Buquicchio, il gruppo, composto da una ventina di persone, si riforniva di droga dall’Olanda e dalla Campania per poi spacciare nei quartieri Japigia, San Paolo, Carrassi, Poggiofranco e Murat, marijuana, cocaina e 'amnesià. Quest’ultima è una nuova sostanza stupefacente composta da marijuana tagliata con metadone ed eroina. Nelle imputazioni si legge che i pusher si avvalevano "nell’attività di spaccio anche di soggetti minorenni». La loro posizione è stata stralciata e procede la Procura per i Minorenni di Bari.
Negli atti si fa riferimento al linguaggio criptico che l'organizzazione usava al telefono per parlare di droga, come ad esempio «ovetti» al posto di dosi di cocaina. Le indagini hanno poi accertato, come confermato dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, che uno dei due fratelli Larizzi, Giorgio, andava personalmente in Olanda a rifornirsi di droga che poi spediva da Amsterdam o Rotterdam attraverso corrieri. "La fa arrivare con i camion, la nasconde nelle forme di parmigiano», afferma uno degli indagati in una intercettazione.