Sabato 06 Settembre 2025 | 18:46

Consorzi di bonifica: è polemica sui 10 milioni per il 2020

 
Bianca Chiriatti

Reporter:

Bianca Chiriatti

Consorzi di bonifica: è polemica sui 10 milioni per il 2020

Franzoso: spreco di risorse pubbliche senza fine. L'ira dei sindacati

Lunedì 23 Dicembre 2019, 13:36

«L’ennesimo stanziamento di 10 milioni di euro per le spese ordinarie dei Consorzi di Bonifica dimostra che Emiliano ha trasformato le centrali di sperpero in ammortizzatori sociali per i dipendenti». A muovere le accuse è Francesca Franzoso (FI), dopo il via libera del consiglio regionale al Bilancio di previsione nel quale la Regione ha staccato di nuovo un assegno a fondo perduto per la gestione dei Consorzi commissariati.
Per Franzoso è la prova «che la Riforma del 2017 è rimasta inattuata. Liberati della massa debitoria, ripresa l’ordinaria amministrazione, non si capisce perché i Consorzi non siano in grado di auto sostenersi. Eppure anche Emiliano per sua stessa ammissione sa che i Consorzi sono “tecnicamente soggetti che non appartengono alla Regione" e che non possono essere finanziati "come una società"». Secondo Franzoso non solo l’Ue bacchetterà la Puglia accusandola di muovere dalle risorse autonome finanziamenti che si configurano come aiuti di Stato, ma soprattutto si è portata avanti, invece di metterci un punto, «la più grande operazione di spreco di risorse pubbliche, continuando così a gravare pesantemente sulle tasche dei cittadini pugliesi».

Accuse pesanti che i sindacati di categoria non intendono far passare indenni. «Non possiamo tacere di fronte a gravi inesattezze e parole che offendono i lavoratori che hanno svolto a continuano a svolgere un servizio istituzionale essenziale per la Puglia, pur operando sotto organico», dicono le segreterie regionali di Flai Cgil, Fai Cisl e Filbi UIL. Si parla di consorzi «carrozzoni» nonché «stipendifici» che elargiscono retribuzioni fino a seimila euro al mese ma bisognerebbe ricordare – scrivono le tre categorie regionali - che nel 2000 «il Governo Fitto con la sua maggioranza votò la sospensione del tributo di Bonifica 630, causando l'abolizione delle risorse propedeutiche all’operatività dei Consorzi sul territorio e il commissariamento delle strutture di Bari, Taranto e Lecce a partire dal 2011» a seguito della quale «da tre anni, con la legge di riordino dei Consorzi di bonifica commissariati, si è avviata l'operatività sul territorio a favore dell'utenza e la dimostrazione sono i piani triennali degli interventi pubblicati sui siti dei Consorzi». I sindacati sottolineano che i dipendenti «hanno garantito i servizi all'agricoltura, il servizio irriguo e l’azione manutentiva sul territorio – affermano Flai Cgil, Fai Cisl e Filbi Uil -, preservando aree geografiche come il territorio di Taranto da allagamenti dovute alle alluvioni con le proprie idrovore e con la costante presenza del personale 24 ore su 24. I dipendenti garantiscono il servizio irriguo alle aziende agricole, masserie, con l'acquedotto Rurale sul quale si è chiesto l'approvazione di un progetto per risistemare le condotte che risultano gravate da enormi perdite. Le attività lavorative del personale sono oltre i limiti di sopportabilità in sotto organico rispetto al notevole carico di lavoro. Tuttavia il medesimo personale garantisce tutte le attività istituzionali a beneficio dell'agricoltura pugliese e tutela del territorio».

Per questo, a detta dei sindacati, è «grave» per alcuni consiglieri regionale sia ignorare cosa fanno i consorzi sia «continuare a parlare di soppressione senza sapere che non è di loro competenza; non comprendere che la situazione attuale è stata causata proprio da passate scelte scellerate che ancora oggi insistono nel non voler rendere autonomi questi Enti».
«Conosco benissimo i Consorzi di bonifica, per questo - ribatte piccata Franzoso - la fotografia è fedele: enti che accumulano milioni di debiti, erogano stipendi da favola a fronte di interventi con il contagocce sul territorio. E, come ha riconosciuto lo stesso presidente Emiliano , durante una riunione convocata dal commissario Borzillo, sono tecnicamente "soggetti che non appartengono alla Regione e per questo non possono essere finanziati , prima o poi l’Unione europea riconoscerà gli aiuti di stato e ci farà una multa che graverà sul prezzo dell’acqua. Eppure - prosegue la consigliera regionale - per mettere fine alla più grande operazione di spreco di risorse pubbliche basterebbe attuare quanto previsto dalla legge di riforma: l'affidamento della gestione della irrigazione ad Aqp. Capisco la contrarietà dei sindacati, interessati solo a mantenere lo status attuale dei lavoratori, partendo da un contratto collettivo generosissimo che garantisce stipendi molto alti (quasi il doppio rispetto a un dipendente regionale di pari qualifica). Ma i cittadini pugliesi non possono continuare a coprire il costo di un servizio, senza riceverlo».
Infine, precisa Franzoso, «la sospensione del tributo negli anni è stata ampiamente compensata dai contributi regionali. Il resto è legge».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)