Scenario spaziale

Mini satelliti e Difesa: Grottaglie in pole per il Comando Spazio

Gaetano Campione

L'Italia è la sesta potenza al mondo: lo spazioporto tarantino garantirà voli suborbitali a decollo orizzontale

Ricerca scientifica, politica estera, tecnologia. Ma anche sicurezza nazionale e internazionale. La dimensione spazio, oggi, racchiude tutti questi elementi e ha una rilevanza sempre più crescente nella vita quotidiana. È un bene immateriale, complesso, congestionato, conteso, molto appetibile. Basti pensare, ad esempio, al cosiddetto dual use (civile e militare) dei satelliti in orbita, dalle previsioni meteo, ai sistemi Gps in grado di dirci dove siamo e dove andare, alle comunicazioni. L’evoluzione dello scenario spaziale nasconde nuove sfide e nuove minacce e richiede il potenziamento e la protezione delle capacità nazionali della sesta potenza spaziale, l’Italia.

L’Aeronautica militare ha una struttura dedicata - l’ufficio generale per lo spazio - che si occupa di creare ed aggiornare la policy e le direttive per lo sviluppo delle capacità spaziali ed aerospaziali della Forza armata: voli ipersonici, suborbitali, piattaforme stratosferiche, spazioporti, sorveglianza spaziale. L’occhio del Belpaese si allunga sempre più lontano. Uno dei progetti più interessanti è il lancio di mini e micro satelliti destinati soprattutto all’osservazione della terra, quindi al controllo del territorio visto sia in termini di difesa che di monitoraggio in caso di emergenza, utilizzando i caccia multiruolo Eurofighter. Se operativo, il sistema, permetterebbe di intervenire in tempi brevi e in completa autonomia in situazioni di emergenza. Insomma, lo spazio rappresenta la frontiera del futuro.

Così la Difesa sta pensando di istituire un Comado Spazio per le attività spaziali che sarà il braccio operativo della governance. A dirlo, recentemente, è stato il sottosegretario Angelo Tofalo. E la sede più gettonata sarebbe la base di Grottaglie, lo Spazioporto che, grazie alla pista di 3.400 metri, garantirà voli suborbitali a decollo orizzontale. Non è solo questione di infrastrutture. A favore della base jonica ci sono le condizioni climatiche, la segregazione dello spazio aereo, imponente e importante, l’indotto, le nuove tecnologie e soprattutto le superfici libere disponibili. Inoltre la Puglia è uno dei punti di riferimento strategici per l’Arma azzurra che può schierare qui jet di quinta generazione (F-35 ad Amendola), di quarta (Eurofighter a Gioia del Colle), senza dimenticare l’Università dell’aria di Galatina.

Se lo spazio in Europa è nato con l’Italia (nel 1962 il lancio del primo satellite da parte di un team nel nostro Paese dagli Usa), in Italia è nato con l’Aeronautica militare (fino al 1988 è stato utilizzato il poligono di Malindi in Kenia per lanciatori spaziali). Ancora. Otto sono gli astronauti italiani, cinque dei quali provengono dall’Arma azzurra, quattro piloti e un ingegnere. Luca Parmitano, inoltre, è il terzo europeo, primo italiano, a comandare la stazione spaziale internazionale.

Le eccellenze non sono solo umane. Pochi lo sanno, ma l’Italia - con i quattro satelliti Cosmo-Skymed lanciati nello spazio con vettori statunitensi dalla base militare di Vandemberg in California tra il 2007 e il 2010 - ha uno dei sistemi di difesa più sofisticati al mondo, interrompendo la dipendenza dai francesi. Sotto il profilo operativo i satelliti sono gestiti da Reparto informazioni e sicurezza dello Stato maggio interforze. Il cuore pulsante è il Centro di telerilevamento satellitare di Pratica di mare. Qui provvedono anche a gestire e ricevere le immagini. Recentemente si è anche aggiunto il satellite ottico Optasat 3000 che, come nei film, è in grado di osservare da lassù la targa di un’automobile. Siamo uno dei pochi Paesi ad aver sviluppato la filiera completa, dal satellite al software: il ritorno per ogni euro speso nella nostra space economy è di quattro volte, tra ricadute in termini scientifici e industriali.

Gli esperti sono convinti: la navigazione satellitare e internet rappresentano le più importanti infrastrutture globali per assicurare e per sostenere le operazioni commerciali, diplomatiche e militari del Terzo millennio. Le banche di investimento prevedono che la space economy mondiale, oggi vale 350 miliardi di dollari, raggiungerà valori impressionanti nei prossimi decenni: si parla di 1.100 miliardi entro il 2040. Una miniera d’oro. Solo l’Europa nel periodo 2021/2027 investirà 16 miliardi di euro. L’Italia non può restare a guardare. Capacità e competenze ci sono, grazie alle 250 aziende del settore, soprattutto piccole e medie imprese, con circa 7mila addetti, il cui numero è cresciuto di quasi il 15 per cento in due anni e 2 miliardi di fatturato nel 20174. Se il Comando Spazio sorgerà a Grottaglie, la Puglia avrà una opportunità in più da cogliere e valorizzare.

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