Polignano, c'è l'indagine
Costa Ripagnola, il resort fra i "trulletti" finisce sotto i fari della Procura
La Procura di Bari acquisisce le autorizzazioni per il resort nei trulli
BARI - L’obiettivo è verificare l’iter che ha portato al «Paur», l’autorizzazione unica regionale con cui il Comune di Polignano ha a sua volta rilasciato il permesso a costruire. La Procura di Bari ha aperto un fascicolo sul resort nei trulli di Costa Ripagnola, oggetto negli ultimi due mesi di aspre polemiche politiche che hanno portato la Regione a disporre un riesame degli atti.
E proprio dalla Regione è partita l’inchiesta, con i Carabinieri forestali che su delega della Procura hanno acquisito nella sede dell’assessorato all’Ambiente una copia dell’intero fascicolo del procedimento, oltre che la relazione con cui il direttore del dipartimento, Barbara Valenzano, ha ipotizzato una serie di possibili anomalie.
Con ogni probabilità gli atti acquisiti dai militari saranno sottoposti a consulenza tecnica, per capire se il rilascio del Paur (Provvedimento autorizzativo unico regionale, che accorpa ogni altro permesso) abbia rispettato i requisiti previsti dalla legge. Al momento non ci sono indagati, anche se i reati astrattamente ipotizzabili sono falso, abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva, oltre a violazioni delle normative in materia paesaggistica.
Il fascicolo è stato aperto in conseguenza dell’esposto depositato a inizio agosto dall’architetto Caterina Bianco, presidente dell’associazione Pastori della Costa, e dall’ex consigliere regionale Mimmo Lomelo. L’esposto ricostruisce l’iter autorizzativo dell’iniziativa imprenditoriale, e sottolinea una serie di circostanze partendo dall’articolo della «Gazzetta» del 25 luglio in cui si dava conto dei contenuti della relazione della Valenzano. Il tema - secondo l’esposto - è che l’iniziativa della Serim (la società che fa capo all’imprenditore Modesto Scagliusi) non potrebbe essere autorizzata attraverso lo strumento del Paur, ma dovrebbe passare da variante urbanistica.
Parliamo della trasformazione di sette trulli fronte mare in unità abitative di lusso. Un intervento di basso profilo, secondo il progetto della Serim, che non necessita dell’uso cemento ma solo passerelle e elementi facilmente amovibili. Secondo l’esposto, tuttavia, per trasformare i trulli in camere d’albergo non basterebbe un restauro conservativo ma servirebbe una vera e propria ristrutturazione (e un cambio di destinazione d’uso) che il Piano regolatore di Polignano non consente in quell’area. Alcuni trulli - prosegue poi l’esposto - sarebbero stati riaccatastati in categoria «A/7», ovvero come «villini» nonostante si tratti di costruzioni rurali.
Saranno le verifiche della Procura a stabilire eventuali profili di responsabilità penale. Nel frattempo la Regione va avanti su un doppio binario. A settembre è prevista una nuova riunione del comitato Via sul riesame del Paur, che avrà al centro la questione messa in evidenza dalla Valenzano: cioè l’esame «spacchettato» del progetto Serim, che non prevedeva soltanto il resort nei trulli ma anche altre opere (tra cui un parcheggio e un albergo lato monte) di cui non c’è nessuna traccia nell’autorizzazione. La Regione vorrebbe poi procedere con l’istituzione del parco dei Trulli, l’area protetta che abbraccerebbe quasi tutto il territorio di Polignano compresa appunto Costa Ripagnola. Anche su questo punto, sempre che la politica trovi lo spazio e i numeri per portare in Consiglio la legge istitutiva del parco, si preannuncia battaglia. Il Comune di Polignano sta infatti facendo verificare le procedure con cui la Regione ha indetto la conferenza di servizi per la creazione dell’area protetta. È possibile, insomma, che tutta la partita si sposti davanti ai giudici del Tar.