Trasporti

Ferrovie Sud-Est, al Salento l'«usato sicuro» dei treni polacchi

Massimiliano Scagliarini

Presentato ieri il primo Atr «ristrutturato»

Per modernizzare i treni del Salento, Ferrovie Sud-Est ha scelto l’usato sicuro. Il primo degli Atr-220 sottoposto a revamping nelle officine Trenitalia di Foggia è infatti stato presentato ieri in pompa magna a Lecce, dove i «vecchi» Pesa (livrea Trenitalia regionale, interni rinnovati e revisione meccanica completa) sostituiranno progressivamente le 32 littorine Fiat. Ma continueranno ad andare a 50 all’ora almeno per altri due anni.
I 25 Atr polacchi, acquistati a partire dal 2010, all’epoca di Luigi Fiorillo, e finiti al centro di un filone dell’indagine della Procura di Bari sui treni d’oro, vennero pagati 93 milioni di cui 11 erano provvigioni, con un contratto di manutenzione particolarmente oneroso anche questo finito sotto la lente della Finanza. Nel frattempo, però, 16 treni erano finiti fuori linea per carenze manutentive. Ieri i vertici di Fse hanno annunciato un investimento pari a 40 milioni per un restyling completo che investe meccanica, impiantistica, arredi interni e livrea. «La livrea è un fatto estetico ma in realtà ha dietro il concetto dell’integrazione modale tra treni e bus», ha detto il direttore generale Giorgio Botti: i nuovi colori sono quelli del trasporto regionale di Trenitalia, confermando così l’ipotesi di una progressiva scomparsa del marchio Sud-Est dai binari pugliesi. Ma il pressing del’assessore ai Trasporti, Gianni Giannini, è intenzionato a convincere il gruppo Fs a chiedere il rinnovo del contratto di servizio che scade nel 2021, anche perché gli investimenti programmati (700 milioni, tutti pubblici) vanno ben oltre quella data.


Entro fine anno Sud-Est conta di rimettere in linea utti i 25 treni Atr, che saranno spostati in Salento man mano che sull’anello di Bari entreranno in esercizio i nuovi convogli elettrici Etr-322 (sono 5, saranno tutti a Bari entro fine mese, presentazione a metà giugno). Ma la linea elettrica sull’anello di Bari non è ancora operativa e difficilmente entreranno in esercizio per l’estate come era stato annunciato. Mentre per quanto riguarda il Salento, a luglio - lo ha detto Botti - partiranno i lavori di elettrificazione (con un primo lotto completato entro il 2021) e a settembre è prevista l’aggiudicazione della prima gara per l’installazione del sistema Scmt (il sistema controllo marcia treno). «Per potere essere competitivi - ha spiegato il dg - ci manca la velocità, a causa dell’arretratezza tecnologica della linea». Con Scmt - che non è operativo nemmeno a Bari - si potranno superare gli attuali 50 km l’ora, ma la previsione del 2021 per il Salento appare oggi estremamente ottimistica.
Il numero uno della società, Luigi Lenci, ha invece parlato di un’azienda che sta rapidamente recuperando l’enorme gap tecnico e infrastrutturale. Sul fronte del concordato preventivo, ha parlato di 70 milioni di pagamenti ai creditori al 31 dicembre scorso e di altri 60 milioni entro il prossimo 30 giugno. «I ricavi sono in ripresa - ha detto Lenci, in uscita dopo l’approvazione del bilancio: sarà sostituito proprio da Botti - e l’efficientamento deve essere una leva fondamentale. Sicurezza, regolarità della gestione del trasporto e la qualità sono i nostri obiettivi». Oggi in Salento la rete Fse trasporta 2mila passeggeri al giorno e punta al raddoppio entro quattro anni.

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