BARI - Bocce ferme in Consiglio regionale sulla piena applicazione della riforma dei Consorzi di bonifica, varata a gennaio 2017, e sulla controriforma approvata lo scorso 19 novembre dalla commissione Agricoltura che tra i principali aspetti fa saltare il trasferimento ad Acquedotto pugliese dei servizi irrigui. La decisione è stata presa nella conferenza dei capigruppo alla Regione Puglia, aperta alle confederazioni agricole ed ai sindacati dei lavoratori di settore, che oggi hanno manifestato fuori dalla sede consiliare, con rappresentanze di Coldiretti Puglia, Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil ed Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue.
A fronte della richiesta di discutere ed approvare oggi la pdl Pentassuglia (Pd), con la previsione di lasciare i Consorzi di bonifica titolari della funzione irrigua e di rimettere in capo agli agricoltori la responsabilità di autogoverno, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha spiegato che «non sarà presa alcuna iniziativa in forza della riforma già approvata sui Consorzi in attesa che le forze politiche approfondiscano e si esprimano».
In base alla legge vigente il possibile trasferimento ad Acquedotto pugliese dei servizi irrigui è rimesso, infatti, al giudizio che la Giunta deve compiere per valutare il rispetto dei criteri di economicità, di equilibrio finanziario e di efficienza nei servizi resi ad oggi dai Consorzi. «Il congelamento dei termini non lo possiamo decidere noi, ma la previsione (al primo dicembre, ndr) della valutazione non determina un meccanismo automatico irreversibile». «Il processo di fisioterapia dei consorzi che noi stiamo avviando sarà gestito secondo un indirizzo che è quello della Costituzione e noi - ha sottolineato Emiliano - non siamo neppure sicurissimi che il meccanismo di sicurezza del passaggio ad Aqp sia corrispondente al disegno costituzionale. L’indirizzo politico - ha sostenuto Emiliano - è di lasciare i consorzi nelle mani delle aziende essendo sicuri che siano in grado di gestirli. Di sicuro il sistema del supporto pubblico ai consorzi è inevitabile in questa fase e ci stiamo muovendo di conseguenza anche se il bilancio della Regione è allo stremo».
LA COLDIRETTI: «NON SI ILLUDANO I CITTADINI» - «È scorretto illudere i cittadini pugliesi, affermando che con il passaggio della gestione dell’acqua dai Consorzi di Bonifica all’AQP non pagheranno più, perché i debiti dei 4 Consorzi causati da quasi 20 anni di commissariamento non spariranno per incanto e dovranno essere pagati. In realtà, considerato che gli agricoltori, i cittadini pugliesi che l’acqua la pagano regolarmente e già profumatamente, avranno l’aggravio del 10% di IVA in più sulle bollette, come già avviene per chi si approvvigiona dai pozzi attraverso l’ARIF. Gli stessi agricoltori/cittadini pugliesi sono, tra l’altro, chiamati a pagare gli oneri di contribuenza per le opere di manutenzione ordinaria, di cui beneficiano gratis gli urbani, senza che le opere siano realmente effettuate».
E’ quanto ha spiegato il Presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, a capo della delegazione degli agricoltori di Coldiretti che sin dalla prima mattinata sono arrivati a Bari, provenienti da tutte le province pugliesi per presidiare la seduta del Consiglio regionale pugliese e scongiurare l'affidamento della gestione dell’acqua irrigua ad AQP. Tanti gli striscioni e i cartelli portati al presidio 'Giù le mani di AQP da acqua irriguà, 'Fuori AQP da cabina di regia acquà, 'Agricoltori cittadini pugliesi di serie B', 'NO al caos pilotato su Consorzi di Bonificà, 'Politica gattopardescà, 'I debiti dei consorzi di bonifica commissariati non li abbiamo fatti noì, '20 anni di commissariamento NO ai Ponzio Pilatò.
Il passaggio della gestione dell’acqua irrigua da Consorzi di Bonifica ad AQP è stato congelato al termine della riunione dei capigruppo, nella seduta che ha preceduto il Consiglio regionale della Puglia, nel corso della quale sono state ascoltate le delegazioni di Coldiretti Puglia e dell’Associazione Nazionale delle Bonifiche, alla presenza dei Presidenti della Giunta regionale Michele Emiliano, del Consiglio, Mario Loizzo e dell’assessore all’Agricoltura regionale, Leonardo Di Gioia.