La polemica

Puglia, il Movimento 5 Stelle si divide sulla Xylella

Michele De Feudis

Mentre il governatore Emiliano sostiene il campo degli innesti, Ciampollillo e De Bonis reclamano: «Commissione d’inchiesta sugli ulivi»

BARI - Sulla Xylella e sul giudizio politico in merito all’inchiesta sul malaffare in Basilicata, il Movimento 5 Stelle - primo partito della Puglia con il 44,94 alla Camera - non è un monolite ma esprime opinioni divergenti figlie di un pluralismo interno a dir poco frizzante: è quanto emerge dalle ultime prese di posizione di parlamentari e consiglieri regionali sui dossier più caldi, con una frattura che passa anche dalla linea espressa (sulla peste degli ulivi) dal blog del fondatore Beppegrillo.it («La bufalite della Xylella») in contrapposizione al Blog delle stelle, media ufficiale dei pentastellati.

Domenica a Gravina si è svolto un incontro-confronto tra portavoce e attivisti (un centinaio i presenti) per fare il punto sull’attività svolta nelle ultime settimane e sulle prospettive future. Al termine del dibattito è stato espresso il sostegno alla proposta - avanzata dei senatori Saverio De Bonis e Lello Ciampolillo - per l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sulla Xylella. Di fatto questa indicazione, volta ad approfondire ulteriormente il fenomeno, mette in discussione la scelta pro eradicazione («con interventi chirurgici sulle piante infette nelle zone di contenimento») presentata da numerosi portavoce regionali e nazionali con un incontro a Bari quasi due mesi fa (in quella sede fu illustrato un articolato decalogo), ed è complementare alle riflessioni di Beppe Grillo sulla crisi dell’ulivo pugliese («Mi fido del garante e del suo blog», puntualizza un attivista presente al dibattito, Giampiero Milone). Ciampollillo, inoltre, spiega la necessità di scandagliare ancora il caso Xylella perché «non si può parlare di epidemia e l’uso di pesticidi neonicotinoidi metterebbe a rischio le nostre falde acquifere, mentre diventa essenziale l’uso di pratiche non invasive di tipo biologico». Al riguardo i grillini promotori (tra cui altri parlamentari e consiglieri regionali) del decalogo anti-Xylella ricordano invece che la posizione del M5S è stata frutto di «un lavoro di studio, di partecipazione e confronto costante tra esperti, studiosi, attivisti, cittadini e portavoce durato molto tempo con un unico obiettivo comune: salvare il nostro meraviglioso territorio», e per questo sono «felici di aver trovato nelle parole del Governo molti nostri suggerimenti».

Anche sull’inchiesta legata alla sanità lucana si registrano discrepanze. Il consigliere regionale Mario Conca ha scritto una lettera aperta sulla vicenda: «Pensando alle tante ruberie che vengono perpetrate quotidianamente nella sanità, mi è venuto quasi da sorridere quando venerdì scorso ho appreso che 22 persone erano state arrestate, altre otto costrette all’obbligo di dimora, per la ‘semplice’ raccomandazione». E aggiunge: «per questo alla notizia mi sono rammaricato perché, quanto occorso, equivarrebbe per un cittadino all’essere arrestato per aver buttato dal finestrino una cicca o un mozzicone di sigaretta». Per Conca «non che il fatto in sé non sia grave ma è scolpito nell’immaginario collettivo il dogma che se vuoi una spintarella per un lavoro a danno degli altri tuoi colleghi devi ingraziarti la politica». Il portavoce poi specifica che combatte questo sistema delle spintarelle (senza confonderle con le lecite richieste di informazioni) e invita a fare luce sui grandi appalti e sulle storture della sanità e dei rifiuti denunciati con più interrogazioni nel suo mandato. Dai distinguo di Conca al rigore giustizialista sulla Sanitopoli espresso in una nota dai consiglieri regionali grillini Galante, Laricchia, Barone, Di Bari e Bozzetti: «La corruzione mette a rischio la salute pubblica». E poi chiedono lumi al presidente Michele Emiliano sul Progetto “Curiamo la corruzione”, che ricordano puntualmente nella nota essere stato lanciato alla presenza dell’ex direttore del dipartimento Salute Giovanni Gorgoni e del direttore generale Asl Bari Vito Montanaro (ai domiciliari per la maxi-inchiesta).

Dalla Xylella alla valutazione delle inchieste giudiziarie, alle posizioni sull’immigrazione (qui è stato eletto l’ex volontario di Emergency Giuseppe Brescia, tra i malpancisti per le accelerazioni del ministro Matteo Salvini), il Movimento 5 Stelle pugliese, dopo i successi plebiscitari delle politiche, registra una fase di frizioni interne che potrebbe portare o a evoluzione verso un partito a correnti o addirittura verso fratture dall’esito imprevedibile.

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