In una sera d’estate intrisa di fascino e storia, la letteratura italiana contemporanea arriva nel cuore di Alberobello. Venerdì 5 luglio, la suggestiva cornice del Trullo Sovrano ospiterà i cinque finalisti della 63ª edizione del Premio Campiello, uno dei riconoscimenti letterari più prestigiosi del panorama nazionale, promosso dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto.
L’evento, organizzato dall’associazione culturale Chianche di Carta e dai Presìdi del Libro di Alberobello, con il patrocinio del Comune, rappresenta un momento speciale di incontro tra autori e lettori, in uno scenario che unisce il patrimonio materiale e quello immateriale: le pietre secolari dei trulli e le parole dei romanzi finalisti. Un’occasione rara per entrare nel cuore pulsante della scrittura, ascoltando direttamente dalla voce degli autori le storie, le ispirazioni, le domande e le emozioni che abitano le loro pagine.
I protagonisti della serata saranno:
Marco Belpoliti, Nord Nord (Einaudi)
Wanda Marasco, Di spalle a questo mondo (Neri Pozza)
Monica Pareschi, Inverness (Polidoro)
Alberto Prunetti, Troncamacchioni (Feltrinelli)
Fabio Stassi, Bebelplatz (Sellerio)
Cinque opere, cinque visioni del mondo diverse e complementari, capaci di leggere la contemporaneità tra contraddizioni, fragilità e possibilità, e di restituirla al lettore in forma di racconto, riflessione, immaginazione.
«Il Premio Campiello da sempre crede nell'importanza di uscire dai palazzi della cultura per incontrare i lettori nei luoghi più autentici del Paese», ha dichiarato Davide Piol, del Comitato di Gestione del Premio. «La tappa di Alberobello incarna perfettamente questa nostra missione: unire l’eccellenza letteraria all’anima dei territori».
A condurre la serata sarà Ines Pierucci, coordinatrice dei Presìdi del Libro, mentre a fare gli onori di casa interverranno Valeria Sabatelli, assessora alla Cultura, e Giuseppe Palmisano, presidente di Chianche di Carta.
«Accogliere i finalisti del Campiello significa portare la grande letteratura tra le nostre pietre secolari, in un dialogo ideale tra bellezza architettonica e profondità del pensiero», ha affermato Sabatelli. «È un’occasione preziosa per ascoltare, riflettere, emozionarsi». Palmisano ha sottolineato l’importanza dell’evento per il tessuto culturale locale: «Solo pochi anni fa, un traguardo così sembrava impensabile per chi lavora in un’associazione di volontari. Ma oggi possiamo dire con orgoglio che Alberobello è sempre più un crocevia di idee, storie e visioni». Una serata, quella al Trullo Sovrano, che promette di lasciare un segno profondo, confermando che anche i piccoli centri possono diventare teatro della grande cultura.