le indagini
Blitz antidroga a Foggia, dal giro d’usura ai 24 arresti: ecco come è partita l'inchiesta
Al centro del giro di droga ci sarebbe Shaban Shima, 36 anni, albanese residente a Foggia. Il provvedimento restrittivo gli è stato notificato in cella, in quanto fu arrestato in flagranza a marzo per possesso di oltre 2 chili di cocaina
Nasce da un’inchiesta su un giro d’usura gestito da Anna Tolonese sorella del boss Raffaele, l’indagine di Procura e carabinieri sfociata nel blitz di 48 ore fa con l’arresto di 24 persone per spaccio di droga; altre 9 saranno interrogate a gennaio dal gip che poi deciderà se arrestare anche loro o meno. I 24 arrestati (4 foggiani, un cerignolano, 3 di San Giovanni Rotondo, 1 marchigiano, 10 albanesi, 3 romeni, 1 georgiano, 1 moldava) non sono stati sottoposti a interrogatori preventivi come disposto per i 9 indagati a piede libero, perché il pubblico ministero Alessio Marangelli contesta l’aggravante dell’ingente quantitativo. Anna Tolonese fu arrestata il 26 settembre 2024, e condannata nel gennaio successivo a 6 anni per usura aggravata dalla mafiosità. La donna è estranea al blitz antidroga; ma fu intercettando lei che si sviluppò il nuovo filone d’inchiesta sul giro di droga con epicentro il capoluogo dauno.
Dalle captazioni telefoniche e ambientali sono emerse conversazioni “esplicite che non lasciano adito a dubbi interpretativi” scrive il giudice per le indagini preliminari Marialuisa Bencivenga nell’ordinanza cautelare. “L’indagine ha documentato in maniera dettagliata le dinamiche criminali, i rapporti anche conflittuali, le modalità operative e le proporzioni del giro d’affari”. L’accusa parla di partite di cocaina (acquistata a 22 euro al grammo e rivenduta tra i 30 e i 50 in base ai quantitativi richiesti), e hashish dai 5 ai 10 chili smerciate di volta in volta; di 40mila dosi mensili per introiti di 200mila euro. Fiumi di droga finiti sulle piazze di Foggia principalmente, ma anche di San Giovanni Rotondo, Parma, Firenze, Modena, Bologna e altre città.
Al centro del giro di droga ci sarebbe Shaban Shima, 36 anni, albanese residente a Foggia; il provvedimento restrittivo gli è stato notificato in cella, in quanto fu arrestato in flagranza il 5 marzo 2025 per possesso di oltre 2 chili di cocaina e 500 grammi di hashish. “Lui gestiva direttamente l’attività” prosegue l’analisi del giudice “intrattenendo rapporti a monte coi fornitori di ingenti quantitativi di cocaina e hashish; e a valle con le persone interessate all’acquisto di partite di droga da destinare alla vendita. Le importanti proporzioni del giro di affari facente capo a Shina trovano riscontro nella sua necessità di conservare un promemoria scritto dell’attività svolta e dei rapporti economici collegati”.
Sono quindi le intercettazioni e le riprese filmate, riscontrate nell’ottica accusatoria da sequestri di stupefacenti e soldi e arresti in flagranza, l’elemento d’accusa principale. Come il colloquio del 15 giugno 2024 in un circolo di Foggia tra Shima e Rocco Soldo, foggiano, genero del boss Raffaele Tolonese e cognato del figlio Leonardo; questi ultimi 3 sono fra i 9 indagati (Raffaele Tolonese solo per violazione della sorveglianza speciale, gli altri due per spaccio) per i quali è stato disposto l’interrogatorio preventivo. Secondo il gip “la terminologia usata nel corso del dialogo appare inequivocabilmente ricollegata alla sostanza trattata dall’albanese, che conferma d’essere un importante punto di riferimento sulla piazza foggiana per l’acquisto di grosse partite di stupefacenti”.
Così il colloquio. Shima: Ti giuro che non posso, credimi. Soldo: non mi fai lavorare, sono fermo. Shima: Non posso. Soldo: Mi devi far andare da un’altra parte. Shima: Non è che sono io, mi stanno cercando che i grandi di Foggia, stai leggendo le notizie, mi stanno pregando tutti: il genero di Pasquale, gente dei Trisciuoglio, mi chiama Leonardo, che gli servono i pezzi. A Cerignola quella che sta girando fa proprio schifo. Soldo: E’ venuto uno a proporre, dice che è buonissima. Shima: Ma stanno venendo tutti da me… Soldo: Lo sai che qua dentro hai preso sempre i soldi. Shima: Sì. Soldo: Ma ora non ce l’ho, ti sto dicendo 42 facciamo. Shima: a soldi, se te la procuro per il prossimo mese cosa facciamo. Soldo: Lo sai perché se io ora vado e non mi piace, invece io so che faccio con te. Tu vieni qua, tutto quello che io ho fatto viene a te, dalle altre persone non mi piace. Shima: Non si ragiona così.
Le 473 pagine dell’ordinanza cautelare sono piene di colloqui intercettati “che rendono l’idea del giro d’affari di Shima, della possibilità di contare su altre persone, sulle città e persone cui era solito vendere cocaina e hashish destinati a essere spacciati”. Shima parlando col connazionale Enkeled Sinaj pure arrestato nel blitz: Ti ricordi quando ha portato i panetti già lavorati, diceva che era buona, che la vende a Bologna; sembrava cotta al forno, non faceva guadagnare un ca…. Sinaj: Guarda, tu hai sbagliato, hai iniziato a abituarli male. Quelli hanno iniziato a portarti l’immondizia pensando che tu l’avresti tolta (venduta, secondo l’interpretazione dell’accusa) e che ci avresti guadagnato. In un'altra conversazione, Shima informa Sinaj: Devo andare a vedere un altro in montagna (a San Giovanni Rotondo), è uno che prende con i soldi in mano. E’ uscito anche un altro amico a Manfredonia che devo vedere, anche quello prende mezzo chilo, quasi un chilo: era uno che lavorava forte a Manfredonia. L’anno scorso non riuscivo a far fronte neanche a quelli che prendevano a grammi, da 50 e 100; al giorno finivo 200/300 grammi.