Il caso
Carcere di Foggia, nuovo blitz con drone: sequestrati telefoni e droga nella notte
La Polizia Penitenziaria sventa l’ennesimo tentativo di rifornire i detenuti con velivoli radiocomandati. Il SAPPE denuncia: “Fenomeno dilagante, servono reti e più personale. Sovraffollamento al +220%”
La Polizia Penitenziaria del carcere di Foggia ha intercettato nella notte un drone che trasportava telefoni cellulari e droga destinati ai detenuti. L’operazione è stata possibile grazie alla prontezza dell’ispettore responsabile della sicurezza, che ha attivato immediatamente le procedure per identificare la sezione detentiva coinvolta e tentare di bloccare il pilota.
Il dispositivo, abbandonato dal delinquente in fuga, è stato recuperato insieme al carico. Si tratta dell’ennesimo episodio di un fenomeno in crescita, quello dei droni utilizzati per introdurre materiale proibito nelle carceri, favorita dai prezzi molto più alti rispetto al mercato esterno.
Il SAPPE, sindacato autonomo della polizia penitenziaria, ha lodato l’operato degli agenti e ha rilanciato la richiesta di misure urgenti: reti anti-drone, più personale (almeno 50 agenti aggiuntivi) e interventi per ridurre il sovraffollamento del penitenziario, oggi al +220% rispetto alla capienza.