Trasporti
San Severo chiede a Trenitalia una fermata delle «Frecce»
L’appello: siamo costretti a raggiungere le stazioni di Foggia o di Termoli
Una città di quasi cinquantamila abitanti che chiede di non restare ai margini delle grandi direttrici ferroviarie. È questo, in sintesi, il senso della lettera che il comune di San Severo ha inviato a Trenitalia per chiedere l’istituzione della fermata dei treni ad alta velocità Frecciarossa e Frecciargento nello scalo sanseverese. Il documento è stato trasmesso non solo alla società ferroviaria ma anche – per conoscenza – al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e al presidente della Provincia di Foggia Giuseppe Nobiletti.
La città dell’Alto Tavoliere, spiegano gli amministratori, “rappresenta un punto nevralgico per i collegamenti di tutta l’area, compreso il Gargano”. San Severo infatti dispone di casello autostradale, di un nodo ferroviario con sei binari e di collegamenti garantiti da treni regionali e Intercity verso Foggia, Termoli, Pescara e le principali località del territorio. A mancare è però il tassello più importante: la fermata dei treni Frecce.
Una lacuna che, sottolineano dal Comune, si traduce in un disservizio quotidiano soprattutto per le categorie più fragili – anziani, disabili, studenti e pendolari – costretti a raggiungere le stazioni di Foggia o Termoli per poter accedere ai collegamenti veloci.
Un trasferimento che implica non meno di 45–60 minuti in automobile, a cui si sommano le attese delle coincidenze ferroviarie. Il rischio, evidenzia la lettera, è quello di una mobilità “a due velocità”, che penalizza un’area storicamente centrale per l’economia agricola e commerciale della Capitanata.
“La nostra amministrazione – si legge ancora nella nota inviata a Trenitalia –, ha il dovere di proteggere le fasce deboli e di favorire le buone pratiche di mobilità sostenibile. Introdurre la fermata dei treni Frecce a San Severo significherebbe incentivare l’uso del trasporto ferroviario, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità della vita per migliaia di cittadini”.
Si tratta, dunque secondo i promotori dell’iniziativa, non solo di una richiesta di comodità, ma di un investimento sul futuro del territorio: un potenziamento delle connessioni capace di dare respiro alle dinamiche sociali ed economiche dell’Alto Tavoliere. Ora la palla passa a Trenitalia, chiamata a valutare fattibilità e costi dell’operazione. A San Severo, intanto, cresce l’attesa per una decisione che potrebbe avvicinare la città e tutto il suo hinterland alle grandi rotte dell’alta velocità italiana in particolare la zona di Bologna, Milano e Torino.