Lo scenario

Malamovida a Foggia oltre la soglia d’allarme dopo l'aggressione a Piazza Mercato

Redazione Foggia

Sulla vicenda da registrare la posizione assunta dalla famiglia del 19enne Antonio Tigre, vittima della baby gang di giovanissimi: «Siamo sconvolti e allibiti dalla deriva che sta prendendo la nostra società»

Le forze dell’ordine potrebbero essere già sulle tracce della baby gang protagonista nella notte tra venerdì e sabato di un pestaggio ai danni di un giovane 19enne di Foggia, Antonio Tigre, poritere della squadra Juniores del Foggia Incedit. La zona di piazza Mercato e di via Arpi, che rimane comunque abbandonata e senza una intelligence nel contrasto a forme di violenza e bullismo urbano (servono pattuglie in borghese insomma), non è priva di telecamere e già in passato un gruppo di violenti è stato rintracciato e condannato per il pestaggio di un extracomunitario. Sulla vicenda da registrare la posizione assunta dalla famiglia Tigre: «Siamo sconvolti e allibiti dalla deriva che sta prendendo la nostra società. I valori si stanno perdendo. Ci sono sempre più giovani, soprattutto ragazzini che, inconsapevolmente, non sanno nemmeno le conseguenze di ciò che fanno. Le apparecchiature elettroniche ci stanno abbruttendo, anche perchè molto spesso trasmettono immagini e realtà violente», ha detto Davide Tigre, papà di Andrea. La vittima, stando a quanto riferito dal genitore, dovrà essere sottoposta ad un intervento chirurgico a causa delle molteplici fratture riportate, per lo più sul viso. Quanto all’aggressione, il papà ricostruisce che il figlio è stato prima avvicinato da un ragazzino molto giovane che, senza alcun motivo, lo ha insultato. Al primo ragazzino se ne è aggiunto un secondo e poi altri, tutti presumibilmente minorenni tra i 14 e 15 anni. Hanno iniziato ad aggredirlo con calci e pugni. «Non me lo meritavo. Non ho fatto nulla» ha detto Andrea al padre.

«Come Assessore alla Sicurezza del Comune di Foggia esprimo il mio fortissimo rammarico per quanto accaduto. Ho avuto modo di sentire la famiglia del ragazzo aggredito e sono rimasto colpito dalla sensibilità civica e dall’amore che, anche in questa occasione dolorosa, hanno espresso verso la nostra comunità. Ogni ragazzo, ogni donna e ogni uomo di questa città sono con loro, con il loro dolore e con la loro preoccupazione. Foggia è una città sana, abitata da persone perbene, e non lasceremo che episodi come questo restino impuniti. Pertanto chiedo ai genitori degli aggressori di costituirsi immediatamente, accompagnando i propri figli presso le forze di polizia per autodenunciarsi ed iniziare percorsi di recupero che possano cambiare un futuro altrimenti già segnato da violenza e devianza», ha affermato l’assessore alla sicurezza De Santis che ha poi aggiunto: «Allo stesso tempo, invito tutti i cittadini che hanno assistito all’aggressione o che possano fornire elementi utili al riconoscimento dei responsabili a rivolgersi alle forze dell’ordine e denunciare quanto visto. La collaborazione della comunità è fondamentale per restituire sicurezza e fiducia.»

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