Salute

West Nile, primi casi in provincia di Foggia: colpiti animali da allevamento a Siponto. Abbattuto un cavallo

L'allarme sarebbe scattato dopo la segnalazione di anomalie cliniche in alcuni capi, in particolare bufale da latte, una delle principali risorse dell’allevamento sipontino

Primo caso confermato di Febbre del Nilo Occidentale in provincia di Foggia su un cavallo ricoverato in un maneggio di Siponto, nel comune di Manfredonia. A causa del grave quadro clinico, l’animale è stato soppresso. La conferma arriva dal Centro di referenza nazionale per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche (CeSME) attivo presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise. La segnalazione è partita da un veterinario libero professionista il 29 luglio scorso a seguito della quale il dipartimento di prevenzione, i servizi veterinari e il servizio di igiene e sanità pubblica della ASL Foggia hanno immediatamente attivato le procedure previste dal piano nazionale di sorveglianza per la West Nile Disease. Avviato il protocollo previsto per i casi sospetti, sono stati effettuati prelievi ematici e coinvolto l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata per le prime analisi.

In linea con le direttive ministeriali, nell’area interessata è stata attivata la sorveglianza entomologica e veterinaria. Trasmessa a tutti i sindaci della provincia di Foggia e per conoscenza al prefetto da parte della direttrice facente funzioni del dipartimento di Prevenzione della ASL Foggia, Giuseppina Moffa una circolare nella quale si elencano le principali azioni raccomandate per contenere la diffusione delle arbovirosi, malattie trasmesse da insetti vettori come zanzare, zecche e flebotomi. In merito alla raccolta di sangue, l’Asl ribadisce che le donazioni sono sicure per donatori e riceventi. Come ogni estate, è operativo il Sistema nazionale di Sorveglianza per la circolazione dei virus trasmessi da vettori. In tutte le strutture trasfusionali è previsto, come misura precauzionale standard, un test di screening per ogni donatore che abbia pernottato in una delle province classificate a rischio.

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