giustizia
Foggia, il boss Emiliano Francavilla lascia la cella del «41bis» a L’Aquila
Dopo oltre 2 anni e 8 mesi dietro le sbarre il 46enne al vertice della batteria Sinesi/Francavilla, una delle tre della “Società foggiana”, ha ottenuto i domiciliari in città
FOGGIA - Dopo oltre 2 anni e 8 mesi dietro le sbarre, Emiliano Francavilla, 46 anni, al vertice della batteria Sinesi/Francavilla una delle tre batterie della “Società foggiana”, ha ottenuto gli arresti domiciliari in città. Glieli ha concessi la terza sezione della corte d’appello di Bari, accogliendo l’istanza dell’avv. Ettore Censano; il mafioso era detenuto al 41 bis nel carcere di L’Aquila. I magistrati processano il capo-clan e altri 5 foggiani per il tentato omicidio aggravato dalla mafiosità di Antonio Fratianni, costruttore foggiano sfuggito a un agguato il 26 giugno 2022 quando la squadra mobile lo mise in salvo, prima che un commando armato capeggiato proprio da Emiliano Francavilla entrasse in azione. Un mese dopo, il 22 luglio, i poliziotti fermarono Emiliano Francavilla e altri 5 presunti complici su decreto della Dda di Bari.
In primo grado il capo-clan è stato condannato dal Tribunale di Foggia a 12 anni; nel processo d’appello lo scorso 21 febbraio Emiliano Francavilla ha confessato: voleva sparare a Fratianni per vendicare l’agguato subito dal fratello maggiore Antonello e dal figlio di quest’ultimo minorenne, che furono feriti gravemente a colpi di pistola la mattina del 2 marzo 2022 a Nettuno, nell’abitazione dove Antonello Francavilla era ai domiciliari per estorsione. Del duplice tentato omicidio nella cittadina laziale è imputato proprio Fratianni, sotto processo dal settembre 2023 davanti al Tribunale di Velletri. La Dda di Roma contesta al costruttore, ritenuto “collettore di somme di provenienza illecita del clan Sinesi/Francavilla”, d’aver sparato a padre e figlio per non restituire al capo-mafia un’ingente somma ricevuta per reinvestirla; Fratianni si dice innocente e vittima di un tentativo di estorsione da parte di Antonello Francavilla.
La corte d’appello di Bari nell’accogliere la richiesta dell’avv. Censano e disporre i domiciliari per Emiliano Francavilla ha ritenuto attenuate le esigenze cautelari alla luce del lungo periodo di carcerazione preventiva - ben 2 anni e 8 mesi - e del comportamento processuale vista la rinuncia a insistere nella richiesta di assoluzione, con tanto d confessione in aula. Dal giugno 2011 a oggi, tranne 4 mesi a piede libero tra fine marzo 2022 e il luglio successivo, Emiliano Francavilla è stato in cella.
Figlio di “Mario il nero”, becchino fedelissimo del boss Roberto Sinesi ucciso il 22 gennaio ’98 in un agguato rimasto impunito collegato alla 3° delle 7 guerre tra clan in 40 anni di vita della “Società”, Emiliano Francavilla fu assolto nei blitz antimafia “Double edge” del 24 giugno 2002 (31 arresti, scarcerato dopo 9 mesi); e “Araba fenice” del 23 maggio 2003 (23 arresti, nuovo arresto e scarcerazione). Dopo un lungo periodo in libertà, il capo-clan finì in manette il 22 giugno 2011 nel blitz “Blauer” (9 arresti tra Foggia e Gargano) per favoreggiamento e condannato a 3 anni e 6 mesi per l’ospitalità fornita a Foggia all’ergastolano Franco Li Bergolis di Monte Sant’Angelo, al vertice del clan dei montanari che durante i 18 mesi di latitanza (marzo 2009/settembre 2010 quando fu catturato a Monte) si nascose anche in un podere alla periferia del capoluogo dauno.
Era detenuto per “Blauer” quando a Emiliano Francavilla furono notificate negli anni successive altre 3 ordinanze cautelari: l’11 giugno 2012 in Baccus (24 fermi), con condanna a 4 anni e 10 mesi per associazione per associazione per delinquere finalizzata a una maxi-frode nel settore vitivinicolo a Erario e Unione Europea e per estorsione a un imprenditore dello stesso comparto; 16 luglio 2013 in “Corona” (24 arresti, 78 indagati, 38 imputati quasi tutti condannati) con condanna a 9 anni, 1 mese e 10 giorni per mafia, estorsione, armi, esplosivo e minacce: condanna basata anche sulle rivelazioni della ex moglie Sabrina Campaniello, testimone di Giustizia che nell’estate 2014 chiese protezione alla Dda; 4 aprile 2016 in “Rodolfo” (10 arresti), con condanna a 5 anni e 6 mesi per 3 estorsioni aggravate dalla mafiosità ordinate anche dal carcere per imporre il pizzo a un imprenditore del settore-agroalimentare.
Scontate le condanne Emiliano Francavilla fu scarcerato a fine marzo 2022, dopo 11 anni dietro le sbarre. Libertà durata meno di 4 mesi: il 22 luglio il fermo per il progetto di agguato a Fratianni, con condanna a 12 anni in primo grado e assoluzione dalle accuse di spaccio e estorsione a 2 pusher.