La denuncia
Carcere di Foggia, «troppi detenuti a passeggio nelle strutture ospedaliere»
Il Sappe: «Il signor Prefetto fermi il turismo sanitario»
FOGGIA -Al carcere di Foggia ci sono troppi detenuti, anche pericolosi, a passeggio per strutture ospedaliere. È la denuncia di Federico Pilagatti, segretario regionale SAPPE.
«La goccia che ha fatto traboccare il vaso - si legge nella nota - è l’ennesimo invio di ieri (8 agosto) con la massima urgenza di un detenuto di 34 anni straniero, di grande prestanza fisica, al pronto soccorso dell’ospedale di Foggia per una cisti che, ci dicono, era stata già stata osservata dagli specialisti del nosocomio qualche giorno prima, e che gli stessi avrebbero programmato per trattarla ambulatorialmente».
«Tale urgenza - continua - ha determinato che tre poliziotti penitenziari, nonostante la grave carenza di personale del carcere di Foggia più volte denunciata da tutti i sindacati, abbiano stazionato per ore al pronto soccorso in attesa che il detenuto venisse visitato, e con i sanitari del nosocomio molto contrariati poiché impegnati su casi molto più gravi. Vogliamo ricordare che l’articolo 17 del regolamento penitenziario recita che l’uscita di un detenuto dal carcere viene autorizzato per imminente pericolo di vita dello stesso. Cosa che i medici mandati dall’Asl di Foggia sembrano sconoscere. Quando si deve portare in ospedale un detenuto bisogna cercare il personale che non c’è, utilizzare mezzi che molte volte non ci sono poiché impegnati in altri servizi, senza dimenticare i rischi per il territorio e per i cittadini che frequentano tali strutture».
«Sia chiaro se un detenuto sta male deve essere curato nel miglior modo possibile e trasferito in ospedale con urgenza qualora si renda necessario, ma non possiamo accettare che per problemi che potrebbero essere trattati in carcere oppure programmati, si debba ricorrere all’emergenza che manda in tilt un sistema già molto fragile e delicato. Come pure bisogna affrontare il problema dei detenuti con problemi psichiatrici che sarebbero abbandonati a se stessi in violazione della legge che prevede un percorso di sostegno specialistico e cure adeguate, altrimenti si suicidano, così è avvenuto in più occasioni proprio nel carcere di Foggia e come avviene a livello nazionale, poiché quello che non viene detto è che la maggior parte dei suicidi di detenuti nel nostro paese, è determinato da tossicodipendenti e psichiatrici che non dovrebbero stare in carcere.
Sulla situazione sanitaria del carcere di Foggia il SAPPE, fermo restando l’esposto che presenterà alla magistratura, chiede al signor Prefetto responsabile della sicurezza dei cittadini e del territorio, di convocare con urgenza l’amministrazione penitenziaria (che potrà meglio fornire i dati allarmanti di una situazione che diventa sempre più pericolosa) e l’Asl di Foggia, al fine di trovare delle soluzioni che soddisfino l’esigenza di cura dei detenuti all’interno del carcere, e l’invio di urgenza di detenuti presso le strutture ospedaliere nei casi previsti dalle legge».