Il caso

Bivacchi, musica a palla e droga: ecco le notti insonni di Lucera

Antonio Gambatesa

Ordinanza restrittiva del sindaco dopo le proteste di centinaia di cittadini

LUCERA - Se l’ordinanza sindacale dell’anno scorso venne emanata sostanzialmente contro la malamovida di via Amicarelli e via Alberigo Marrone, chiusa con un compromesso intervenuto successivamente tra sindaco ed esercenti pubblici, questa estate, con un ennesimo provvedimento, nell’occhio del ciclone finisce il disturbo della quiete pubblica. Ma la sostanza non cambia. Sempre in auge quel disturbo, particolarmente nelle due strade del cuore antico di Lucera. Dal 15 luglio a tutto il 30 settembre prossimo è vietata la diffusione sonora esterna o quella diffusa dall’interno verso l’esterno di musica, esperita con qualsiasi strumento. Fatta eccezione nella settimana del periodo ferragostano, dal 12 al 18 agosto, quando il clou della festa patronale è nel vivo. Eccezioni non se faranno, anche nel caso di nulla osta acustico posseduto da qualche titolare di esercizio pubblico o commerciale gravitante nelle due zone.

Le contestazioni e i rilievi di Questura di Foggia e Comando Carabinieri, notificati a palazzo di Città, sono risultati dirimenti per il provvedimento del sindaco Pitta. Tanto il disagio provocato nella popolazione residente: da lì l’intervento ripetuto delle forze dell’ordine che il fenomeno delle due strade lo attenzionano da un pò. Anche in ragione di una concausa, meglio descritta nell’ordinza sindacale di quest’anno: “i fenomeni diventano concausa di bivacchi di persone in stato di ebrezza - recita testualmente il provvedimento - e dello spaccio di stupefacenti, ledendo la sicurezza, il pubblico decoro nonchè l’immagine di una città d’arte come Lucera.” Come finirà ? L’anno scorso si assistette alla marcia indietro del sindaco Giuseppe Pitta. Tutto ritornò, alla fine, nell’alveo di una certa normalità. Nel 2023 a distanza di un mese, dal provvedimento che inibì assolutamente, anche in quel caso, la diffusione sonora, interna ed esterna, da parte dei locali di via Amicarelli e uno di via Alberigo Marrone, fonte delle continue proteste dei cittadini residenti che hanno scatenato in proposito ripetuti interventi delle forze dell’ordine, arrivò il compromesso. La musica continuò a essere diffusa ma... in sottofondo. Senza travalicare il normale vocìo degli avventori che vi si avvicendano. Apparve evidente, allora, quanto il legale di fiducia degli esercenti commerciali, colpiti dall’inibizione, abbia giocato un ruolo decisivo. Ossia, quello di portare a più miti consigli il primo cittadino. Specificatamente sul piano del diritto, perchè una delle motivazioni che attenuò le prime disposizioni fu proprio l’alea di un ricorso, intentabile da parte degli esercenti al Tar. Si va anche quest’anno in quella direzione ? Eppure, sia l’anno scorso - ma anche con l’ordinanza attuale - si rimanda a un regolamento comunale apposito che tarda ad arrivare così da disciplinare meglio la situazione. Si rimanda a un qualcosa che non c’è, senza uscire dal guado. Chissà se l’amministrazione comunale abbia realmente il coraggio di varare il famigerato regolamento!

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