Il caso

Tragedia di Torremaggiore: oggi l’ultimo saluto a Jessica

Massimo Levantaci

Dopo i funerali dell’altra vittima, si indaga sugli abusi sessuali. Secondo il legale della moglie (sfuggita alle coltellate) è un delitto premeditato

FOGGIA - Lo strazio a Torremaggiore continua, stamane alle 10.30 sono in programma le esequie di Jessica Malaj, 16 anni, uccisa dalla furia omicida del padre, Taulant, panettiere albanese di 45 anni, nella notte fra il 6 e il 7 maggio nella loro abitazione. I funerali si terranno nella chiesa del Divino Lavoratore la stessa dove sabato 13 si sono tenuti i funerali di Massimo De Santis, 51 anni, molto conosciuto in paese, titolare con il fratello del bar Jolly, il primo ad essere finito dalle coltellate dell'uomo acceccato dalla gelosia, convinto che De Santis fosse l'amante della moglie Tefta, 39 anni, raggiunta dai fendenti del marito attualmente ricoverata al Policlinico di Foggia per le ferite riportate alla spalla e in altre parti del corpo.

Jessica vittima involontaria o forse no del genitore, sospetto inquietante che le indagini dovranno ora accertare. Secondo la ricostruzione di quanto avvenuto quella notte dagli inquirenti, Jessica sarebbe stata svegliata dalle urla del padre e avrebbe cercato di difendere la madre dalla furia omicida, finendo essa stessa sotto i fendenti dell'uomo che l'ha uccisa con almeno sei coltellate all'addome.

L'indagine ruota intorno alla figura di Taulant Malaj, uomo dagli atteggiamenti possessivi e che avrebbe esercitato una pressione ossessiva nei confronti della moglie. Al centro dell'inchiesta anche il rapporto del panettiere con la figlia Jessica, di cui avrebbe abusato qualche anno fa, come rivelato dalla madre Tefta nel corso di un'intervista rilasciata a un'emittente albanese. Secondo quanto emerge anche attraverso alcune dichiarazioni del legale della donna, l'avvocato Michele Sodrio, quella notte Taulant Malaj non avrebbe agito perchè accecato dalla follia omicida dopo aver visto la moglie chattare in piena notte al telefono (secondo quanto affermato a caldo dall'uomo agli inquirenti). Secondo il legale della donna Malaj avrebbe premeditato il tutto, l'uccisione di De Santis come quello della figlia Jessica risparmiando forse solo per caso la moglie Tefta e il piccolo Leonardo di 5 anni che era in casa al momento della tragedia, ha visto tutto quell'orrore e che andrà adesso maggiormente tutelato.

Resta lo sgomento nel paese su una vicenda che ha fatto balzare agli onori della cronaca più cruenta un tranquillo paesone agricolo a pochi chilometri da San Severo nell'alto Tavoliere. Una vicenda tuttavia anche anticipata, in un certo senso fomentata dai «pettegolezzi» di paese prima che tutto questo sconquasso avvenisse, così come denunciato sabato durante l'omelia per i funerali di De Santis da don Renato Borrelli. «Penso che chi abbia sussurrato all'orecchio dell'assassino - queste, tra l'altro, le parole pronunciate dal sacerdote - dovrà provare rimorso».

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