Nel foggiano
Orta Nova, i carabinieri rimuovono i manifesti in ricordo del figlio del boss
La madre del ragazzo, ucciso a 20 anni il 3 settembre scorso, chiede spiegazioni. L'avvocato: «Che male facevano? Era solo un messaggio con parole commoventi»
ORTA NOVA - Protesta la madre di Andrea Gaeta, il giovane di 20 anni, figlio del boss locale, assassinato la notte del 3 settembre 2022 dal 26enne Mirko Tammaro, reo confesso (al quale fu ucciso un mese più tardi il padre Gerardo, delitto ancora in cerca di un colpevole).
«A distanza di pochi giorni l'uno dall'altro - denuncia il legale della famiglia, l'avvocato Michele Sodrio - sono stati rimossi dai carabinieri due striscioni (i cosiddetti banner) commemorativi di Andrea Gaeta. La madre della vittima chiede spiegazioni - scrive il legale in una nota - sul perchè di questa rimozione al comandante provinciale dei carabinieri, al prefetto e al questore».
L'avvocato Sodrio informa di aver avanzato «formale istanza di accesso agli atti, per avere copia di qualsiasi formale provvedimento al riguardo». «Si trattava di due striscioni del tutto innocui - dice il legale - posizionati alla periferia di Orta Nova e su un muretto privato, frutto solo del grande amore e del grande dolore che circondano ancora oggi il ricordo di Andrea Gaeta, sia da parte della madre e della famiglia, sia da amici e semplici conoscenti. Io stesso non riesco a darmi una spiegazione di questo accanimento - afferma Sodrio - anche perchè il ragazzo non aveva precedenti e non era mai stato coinvolto in vicende giudiziarie, non è stato assassinato per fatti di criminalità, ma per una folle gelosia da parte del Tammaro e a tale riguardo ancora mi chiedo come sia stato possibile non contestare i futili motivi. Quindi che male facevano quei due striscioni, fatti di parole semplici e commoventi?».