Politica e affari

Tangenti al Comune falsa parte del processo aggiornato al 17 maggio

Redazione Foggia

Prima udienza in tribunale destinata a essere rinviata per una questione relativa alle notifiche del decreto di fissazione del processo

FOGGIA - Il giudice Armando Dello Iacovo, presidente della sezione collegiale chiamata a processare l’ex sindaco Franco Landella e altri 11 imputati nell’inchiesta sulle presunte tangenti al Comune di Foggia, valuterà se astenersi perché tra i testimoni d’accusa c’è anche il suocero, l’on. Paolo Agostinacchio, ex deputato ed ex primo cittadino dall’8 maggio ’95 al 28 giugno 2004. Si è aperta così ed è stata subito rinviata al 17 maggio la prima udienza del processo, cominciato nel pomeriggio e chiuso dopo pochi minuti.

I pm Enrico Infante e Roberta Bray hanno fatto presente che tra i 71 testi che intendono citare per dimostrare le accuse c’è anche (al numero 47) l’on. Agostinacchio suocero del giudice Dello Iacovo; l’avv. Michele Curtotti difensore di Landella ha sostenuto che un giudice si deve astenere soltanto quando sussistono “gravi ragioni di convenienza”, e non è certo questo il caso in quanto quella dell’on. Agostinacchio è una testimonianza neutra; peraltro, secondo il legale, si creerebbe un precedente “pericoloso” perché chi in linea teorica volesse “neutralizzare” un giudice potrebbe inserire nella lista testimoni un suo parente: ne consegue, ha concluso l’avv. Curtotti che il giudice Dello Iacovo deve rimanere a presiedere il processo (a latere Giannone e Giuliani); il collegio difensivo si è associato alla richiesta.

Dello Iacovo ha rinviato la decisione a quando i pm formuleranno le richieste di prova e articoleranno le circostanze su cui intendono sentire l’on. Agostinacchio: a quel punto deciderà se astenersi, e se così fosse la decisione finale spetterebbe comunque al presidente del Tribunale, oppure riterrà che non ce ne siano i presupposti.

Tra i 12 foggiani in attesa di giudizio c’è Leonardo Iaccarino, ex presidente del consiglio comunale che nell’inchiesta sulle presunte tangenti è sia imputato di 2 corruzioni, tentata induzione indebita a dare o promettere utilità, 10 peculati; sia grande accusatore di Landella in relazione a presunte tangenti che l’ex sindaco (che nega) avrebbe incassato o tentato di imporre. Iaccarino ha detto nell’incidente probatorio dell’ottobre 2021 (quelle dichiarazioni sono acquisite agli atti processuali e non sarà interrogato in aula) d’essersi confidato con alcune persone, tra cui Agostinacchio, su quanto appreso sulle presunte tangenti destinate a Landella. Così il racconto di Iaccarino: (ex assessore, ex consigliere comunale) . Ecco perché i pm nella lista dei 71 testi, cui si aggiungono gli oltre 100 delle liste dei difensori, hanno indicato anche l’on. Agostinacchio e Longo.

L’udienza era comunque destinata a essere rinviata per una complessa questione relativa alle notifiche del decreto di fissazione del processo, fatte dopo l’entrata in vigore a fine dicembre 2002 del decreto Cartabia, che prevede una serie di avvertimenti allegati all’avviso che in questo caso mancavano: l’unico imputato ieri presente in aula, Giuseppe Melfi ex dipendente comunale, ha chiesto che l’avviso gli venga notificato: da qui il rinvio del processo al 17 maggio.

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