L'iniziativa

Apricena, dal Comune 10mila euro per gli orfani delle vittime di femminicidio

Michele Toriaco

La decisione dopo il caso della giovane mamma uccisa dal marito. Un sostegno per il 2023 e un conto per raccogliere donazioni

APRICENA - Diecimila euro per aiutare gli orfani delle vittime di femminicidio nel territorio comunale. È l’inizio di un programma di azioni mirate a sostenere chi ha sofferto simili tragedie, che la giunta municipale di Apricena ha deciso di avviare in seguito alla morte violenta, avvenuta il 16 dicembre scorso, di una giovane concittadina, mamma di tre figli, per cui è accusato il marito. Nella delibera di giunta, approvata il 22 dicembre, si legge che «è volontà dell’amministrazione comunale dare un segno tangibile alla lotta contro il femminicidio, che continua a rappresentare un vero e proprio allarme sociale, attraverso iniziative concrete volte al sostegno degli orfani di vittime di femminicidio, ed al contrasto della violenza sulle donne nell’ambito territoriale comunale».

A tal fine, prosegue l’atto, l’amministrazione ha inteso «prevedere un capitolo di spesa in bilancio da dedicare agli orfani di vittime di femminicidio nell’ambito del territorio comunale, minorenni e maggiorenni non economicamente autosufficienti, garantendo loro, direttamente o indirettamente, l’accesso ad un contributo economico al fine di sostenerli nel percorso di studio, formazione, di crescita ed inserimento sociale e culturale, in quanto trattasi di “vittime secondarie” ad alto rischio post traumatico». Pertanto, con la citata delibera di giunta si è stabilito di «stanziare una somma di euro 10mila euro nel futuro bilancio di previsione 2023», e al tempo stesso «di attivare anche un conto corrente, intestato al Comune di Apricena, per ricevere (eventuali, ndr) donazioni spontanee, con la causale per sostenere gli orfani delle vittime di femminicidio».

Accanto a queste iniziative, si è inoltre previsto di «avviare procedure per l’intitolazione di strade, piazze o vie alle vittime di femminicidio affinché restino ogni giorno presenti nella nostra comunità e siano un monito contro la violenza sulle donne, in favore di una cultura di parità e di libertà di autodeterminazione delle donne». Sindaco e assessori, nella loro deliberazione, fanno anche sapere che «da anni questa amministrazione lavora in una rete distrettuale integrata con il programma attuativo del piano sociale di zona per il contrasto e la prevenzione della violenza contro le donne, favorendo il nascere del Centro anti violenza in Apricena per la cui funzionalità sono messi a disposizione locali comunali dove, di concerto con i servizi sociali, sono seguite le donne che denunciano gli episodi di violenza subìti e, con l’ausilio anche delle autorità giudiziarie, si provvede al loro temporaneo allontanamento unitamente ai propri figli dal domicilio di dimora e alla collocazione in strutture protette, le cui spese gravano su fondi di bilancio comunale».

E non va dimenticato, prosegue la delibera, che il Comune ha messo in campo anche altre “iniziative per contrastare la violenza di genere che hanno condotto l’amministrazione a programmare eventi pubblici e a dedicare particolari spazi della propria città con l’installazione di “panchine rosse”, simbolo di rifiuto della violenza contro le donne». Gli orfani di femminicidio in Italia, svela l’Eures, dal 2009 al 2021 sono 2 mila.

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