iniziativa
Nel Foggiano c'è il silenzio del paese che legge
Rocchetta Sant'Antonio e l’omaggio a Maria Teresa Di Lascia
C'è una Puglia del silenzio, solitaria ed ammaliante. La si trova in tanti piccoli centri, lontani dal turismo di massa: uno di questi è Rocchetta S. Antonio, borgo dei Monti Dauni che coglie di sorpresa chi vi arriva. Il paese è arroccato tra le vallate color ocra del Foggiano e appare all'improvviso, dopo Lacedonia, tra terre che sembrano dune del nulla, tutte grano e cielo: se ci arrivi nell'ora della «pennichella», il silenzio è tale che anche i tuoi passi sembrano fuori posto e ti chiedi dove sia la gente.
L'aria pulita di mezza collina s'infila nel corso principale, sotto le luminarie e tra le panchine intelligenti (con i pannelli solari): la città si apre come un libro, le cui pagine sono le rocce del castello, mentre il segnalibro potrebbe essere la torre triangolare, tanto simile a quella di Carovigno, ma qui immersa in un orizzonte dauno infinito, che è un'ala o forse una prigione, ma pur sempre una meraviglia. Sì, la metafora del paese che si apre a libro non è casuale, perché la cittadina che il critico Francesco de Sanctis visitò e definì «la poetica» e che ha dato i natali alla grande scrittrice Maria Teresa Di Lascia, sembra davvero un luogo letterario. Saranno la pace o le poche anime, sarà la Community Library appena inaugurata con due piani grandi e ben organizzati, di cui uno interamente dedicato all'infanzia... certo è che qui cammini e i contrasti ti affascinano. Solitudine e straordinaria energia, quiete irreale e caparbia voglia di creare.
Tra i vuoti e i pieni, il paesaggio è toccante e il gioco di luci e di oscurità sembra rimandare a quel Passaggio in ombra, al romanzo familiare e antropologico della combattiva Maria Teresa Di Lascia, pagine premiate dallo Strega nel '95, poco dopo la sua morte prematura in questa città che giustamente la ricorda ad ogni passo, anche nei murales. Lo scrittore Mario Desiati ha dedicato quest'anno la sua vittoria allo Strega proprio a lei e il paese ne è stato orgoglioso, visto che da anni celebra il volto e le parole di questa sua cittadina così rappresentativa, che ha fatto della sua militanza politica radicale e del suo stile letterario un modo di stare al mondo.
Ora, oltre al romanzo ormai notissimo, saranno ripescati e studiati gli altri scritti di Maria Teresa Di Lascia. La notizia è emersa l'altra sera durante la cerimonia di premiazione della quattordicesima edizione del Premio Nazionale Maria Teresa Di Lascia, per il quale sono arrivati a Rocchetta docenti di diverse università del Meridione, scrittori e gli stessi fratelli della Di Lascia. Il paese che legge vota insieme alla giuria scientifica i libri che concorrono al premio, anche il pubblico nella piazza all'aperto sotto la chiesa e il castello ha festeggiato il grande evento, celebrando la memoria e la parola scritta, applaudendo i vincitori dell'edizione 2022: per la Sezione Narrativa, Arianna Cecconi con il libro Teresa Degli Oracoli (Feltrinelli) e Pietro Folena con Servirsi del popolo (La nave di Teseo), oltre alla menzione speciale a Il tuo capo è un algoritmo di Antonio Aloisi e Valerio De Stefano (Laterza) e a Laura Silvestri per Nelle tue scarpe. In finale, erano anche Donatella Di Pietrantonio, Valeria Parrella e David Puente.
Grandi nomi per la giuria scientifica presieduta da Emma Giammattei dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli: è stata lei a proporre i nuovi studi sugli scritti di Maria Teresa Di Lascia, proposta subito colta da Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Turismo ed Economia della Cultura della Regione Puglia, che ha sottolineato i programmi di valorizzazione per il Parco Letterario e per i vari borghi dei Monti Dauni. E Laura Marchetti, a sua volta componente della giuria scientifica, docente dell'Università di Reggio Calabria, ha insistito sul punto, collegando le ombre e paesaggi della Daunia a quei bisogni culturali capaci di dare tanto al territorio, le cui potenzialità sono state espresse anche dallo stesso Sebastiano Valerio, direttore del Dipartimento Studi Umanistici dell'Università di Foggia, disponibile a creare una rete di rapporti con dottorandi e studiosi in modo da accrescere l'archivio storico su Maria Teresa Di Lascia. Lucia Castelli, ideatrice e curatrice del Premio, riannoda i lacci e coinvolge ad esempio anche il Comune di Fiuminata (Macerata), per il quale era presente il consigliere Romolo Mancini. Al sindaco di Rocchetta, Pompeo Circiello, passa quindi il testimone: i nuovi studi, gli archivi, le iniziative e i necessari fondi del Pnrr sono i ponti che la città ha intenzione di costruire. «Noi ci proviamo ogni giorno», sorride. E il parco letterario, la memoria che si coglie ad ogni passo, il futuro della città-libro gli danno ragione.
Lasciamo Rocchetta sotto una nuvola gonfia che però contiene un lontano raggio di sole: quasi un passaggio in ombra, laddove la luce è quella degli occhi chiari di un'anziana affacciata al balcone di una casa al primo piano. «Ciao», dice, con semplicità, sintetizzando l'apertura e la gioia solitaria del paese della poesia.