La novità

Foggia, «Casa Giò» a Sacro Cuore per i minori svantaggiati

Lorita Bruno

Don Artime, successore di Don Bosco: «Diamo loro una svolta»

Foggia - Al quartiere Candelaro si accendono le luci della speranza, quella che parte dal cuore. Inaugurata sabato pomeriggio «Casa Giò», la casa famiglia per minori, presso la Casa dei Salesiani di piazza Sacro cuore, dove la comunità salesiana è presente oltre che con la parrocchia, anche con l’oratorio e con l’associazione “Sacro Cuore”.

A benedire la struttura il rettore maggiore dei Salesiani, decimo successore di don Bosco, don Ángel Fernández Artime: «Ben 162 anni fa un prete chiamato Giovanni Bosco, decise di fare qualcosa per i ragazzi che vivevano in povertà o con delle difficoltà familiari. Da solo si rese conto che non poteva farcela e così chiese aiuto a sua madre Margherita che lo affiancò in questo progetto d’amore verso i giovani. Da allora l’insegnamento di quel prete non si è fermato. Io credo profondamente in quest’avventura, nell’aiuto che diamo ai giovani, per loro è una grande opportunità, la possibilità di dare una svolta alla loro vita. Il colore della pelle dei ragazzi che accogliamo racconta le loro origini, di cui devono essere sempre orgogliosi, perchè la terra dove si nasce è sacra; questi ragazzi fra 10 anni fuori dalle case di accoglienza avranno la loro vita, una fidanzata, un lavoro».

Don Ángel Fernández Artime, 60 anni, spagnolo, figlio di una famiglia di pescatori delle Asturie, ha portato a Foggia il suo messaggio carico di speranza e di amore verso il prossimo: «Dobbiamo portare Dio ai giovani. E allo stesso tempo, come ho detto tante volte, e continuerò a dirlo in tutto il mondo: specialmente ai giovani più bisognosi, ai più poveri, agli sfruttati, agli scartati… Siamo nati per loro».

Il progetto della casa-alloggio per ragazzi è un sogno che da anni insegue don Gino Cella, direttore da 10 anni della casa salesiana di Foggia: «La presenza di questa struttura in un quartiere così difficile, dove i problemi sono tanti, troppi, è già una vittoria. In un rione carente di opportunità educative e in una città così difficile per i giovani si cerca di dare di più a chi dalla vita ha avuto di meno. Ben 5 anni fa iniziammo a mettere su questo progetto ed a febbraio scorso si può dire che abbiamo terminato, malgrado le difficoltà che abbiamo incontrato a causa della pandemia. Un progetto costato circa 340 mila euro, di cui 180mila finanziati dalla Regione Puglia. Da settembre prossimo saremo operativi, accoglieremo 10 ragazzi, tutti maschi, dagli 11 ai 18 anni, abbiamo anche altri due posti per le emergenze».

La casa famiglia si presenta come un confortevole appartamento, cinque camere da letto luminose, uno spazio living per il tempo libero, con cucina accessoriata. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione tra Regione Puglia, Salesiani di don Bosco, istituzioni, associazioni di volontariato. La Casa famiglia sarà gestita dall’associazione salesiana “Piccoli passi grandi sogni aps” che in Puglia è presente con altre tre comunità educative per minori nelle nelle case salesiane di Bari, Cisternino e Corigliano D’Otranto.

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