interrogatorio di garanzia

Foggia, tangenti al Comune: scena muta dei 4 arrestati davanti al Gip

Redazione online

I difensori annunciano ricorso per «intercettazioni inutilizzabili»

FOGGIA - Oggi nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Domenico Zeno si sono avvalse della facoltà di non rispondere le quattro persone arrestate - tra cui il consigliere di maggioranza al Comune di Foggia Bruno Longo (FdI) - per una presunta tangente pagata da un imprenditore per sbloccare il pagamento dei lavori di archiviazione dati eseguiti per il Comune.

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Ai domiciliari da mercoledì scorso, 10 febbraio, sono finiti il consigliere Bruno Longo; il medico in pensione Antonio Apicella; l’imprenditore Luigi Panniello; e l’addetto al servizio informatico del Comune, Antonio Parente. Sono accusati di induzione indebita a dare o promettere utilità.

Gli arresti si basano anche su alcune intercettazioni ambientali e telefoniche che i difensori ritengono inutilizzabili perché disposte in un vecchio procedimento. Per questo hanno annunciato che presenteranno ricorso al tribunale del Riesame.

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