Un radiologo

Manfredonia, torna libero medico accusato di violenza sessuale

Redazione online

La difesa: tre dei cinque presunti episodi sono prescritti

È tornato in libertà Nicola Bisceglia, 62 anni, dirigente del reparto di radiologia dell’ospedale di Manfredonia (Foggia), che era ai domiciliari dal 14 novembre, accusato di violenza sessuale nei confronti di 5 pazienti. È quanto stabilito dal gip del Tribunale di Foggia Marialuisa Bencivenga, che ha accolto l’istanza di revoca degli arresti domiciliari presentata dai due legali dell’uomo, Michele Curtotti e Raul Pellegrini.

La difesa nell’istanza ha evidenziato come non esistessero più le esigenze cautelari perché al medico è stato imposto il divieto di esercitare la professione per sei mesi. Inoltre la difesa ha eccepito che «tre dei cinque episodi contestati al professionista sono prescritti».

La Procura di Foggia lo accusa per episodi avvenuti tra il 2004 e il 2019. La prima violenza sessuale risale al 2004, poi una seconda nel 2005 e ancora due nel 2017; la quinta è del febbraio scorso. Era stata proprio quest’ultima vittima a denunciare quanto accaduto nella stanza di Bisceglia.

La polizia, che ha condotto le indagini, sostiene inoltre che in alcuni dei 5 casi scoperti Bisceglia inventava patologie inesistenti, in modo che le donne, impaurite dalle loro condizioni di salute, erano indotte a spogliarsi per gli approfondimenti diagnostici suggeriti, una scusa per palpeggiarle e toccarle in diverse parti del corpo.

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