Caporalato

Foggia, gambiano tenta investire poliziotti:«Aggrediti da 50 migranti»

Redazione on line

Altri migranti hanno tentato di favorire la fuga dell'extracomunitario

Nel corso di controlli anticaporalato nelle campagne di Borgo Mezzanone, la polizia ha arrestato per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, un cittadino del Gambia con precedenti, Omar Jallov, di 26 anni, che ha provato a investire con l’auto due agenti che gli avevano intimato di fermarsi, e poi li ha aggrediti con l'aiuto di altri migranti. Erano almeno una cinquantina, denuncia il segretario nazionale del Sap, il sindacato di Polizia precisando «che i colleghi sono stati pestati».

Dopo aver provato a investire i poliziotti, il gambiano è fuggito inseguito dagli agenti e ha provato più volte a speronare l’auto della polizia. Non riuscendo a seminare i poliziotti tra le strade di campagna, l’uomo si è fermato vicino a un insediamento di migranti nei pressi del Centro accoglienza e richiedenti asilo (Cara) della zona.

Dopo un inseguimento a piedi gli agenti sono riusciti a bloccare l’uomo che, per evitare l’arresto, ha reagito con violenza aiutato da numerosi stranieri che hanno aggredito con calci e pugni gli agenti. Solo l’arrivo di altre pattuglie ha fatto allontanare gli altri migranti, permettendo l’arresto del gambiano. I due agenti della Polstrada rimasti feriti nella colluttazione sono stati medicati all’ospedale di Cerignola e guariranno rispettivamente in 15 e 30 giorni.

«Episodi del genere non sono nuovi e, sicuramente, a spingere questa gente a delinquere indisturbata, è anche la consapevolezza di restare impunita. Servono pene severe per chi non rispetta le regole - aggiunge Pulli, segretario nazinale del Sap - e occorrono anche maggiori tutele per i poliziotti operativi su strada, come i taser ad esempio. Se fosse successo il contrario, nessuno avrebbe esitato ad urlare al razzismo. E’ ora che chi sbaglia paghi e che la Polizia sia messa in condizioni di difendersi e operare in totale sicurezza in situazioni del genere, per dare un segnale positivo alla collettività».

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