L'analisi

Trasporti, autonomia e calo demografico: trio di sciagure sul Sud

Onofrio Introna

Se anche in autunno «il buon tempo si vede dal mattino», la stagione che seguirà l'equinozio di settembre si annuncia per la Puglia ancora più all'insegna delle foglie cadute e dei rami spogli

Se anche in autunno «il buon tempo si vede dal mattino», la stagione che seguirà l'equinozio di settembre si annuncia per la Puglia ancora più all'insegna delle foglie cadute e dei rami spogli. Questo, a giudicare da tre notizie poco rassicuranti, anzi decisamente negative. Promettono lacrime e sangue ad una regione benedetta dal cielo ma trascurata in centosessantaquattro anni di unità dalle politiche e dai Governi nazionali, esecutivo in carica compreso. Tre chiari segnali ostili: i treni Frecciarossa saranno out per un pezzo, lo spopolamento demografico non lascia ma raddoppia e il vento dell'autonomia differenziata soffia dal Nord sempre più forte.

La «Gazzetta» ha ripreso nei giorni passati, con gli altri quotidiani, la preoccupazione di Confindustria Puglia per la crisi dei trasporti ferroviari in atto, che con lavori contemporanei sui binari adriatici e nella tratta Caserta Foggia marginalizzeranno ancora di più il territorio appulo lucano. Mentre sull'Adriatica si moltiplicano cantieri e deviazioni, la capitale sarà raggiungibile via Foggia-Caserta solo a tappe da diligenza ai tempi del brigantaggio. Invece di migliorare, il servizio delle Ferrovie dello Stato sulla Bologna-Lecce viene interdetto e della Bari-Napoli non abbiamo più notizie. Un vero colpo al cuore dei collegamenti ferroviari da e per la Puglia e la Basilicata, per un tempo imprecisato.

Il presidente degli industriali pugliesi, Sergio Fontana (da poco dimissionario per ragioni personali), lamenta che la sospensione dei treni ad alta velocità, unita all’aumento delle tariffe aeree e alla carenza critica di alternative adeguate o economiche su ruote, penalizza pesantemente le imprese, indebolendo la competitività economica, oltre a vessare passeggeri e turisti, pendolari e studenti. Interventi in contemporanea sui due assi ferroviari essenziali per la Puglia: una sciatteria, se non una follia. Confindustria non esita a denunciare le cause: «pianificazione inefficace o mancanza di attenzione verso il Sud» e chiede soluzioni puntuali, con servizi alternativi efficienti, accessibili e consoni ai bisogni reali del territorio. Ci associamo alla richiesta strategica di Fontana: il riconoscimento alla Puglia della «dignità infrastrutturale che le spetta».

Seconda notizia: mancate nascite, esodo di pugliesi e lucani verso il centro nord e l'estero, un altro fronte di guerra socioeconomico, altri motivi di apprensione sul presente e futuro delle due regioni meridionali, affratellate dalla crisi demografica. Da gennaio a giugno 2025, la Puglia ha perso più di 7mila residenti, oltre mille ogni mese, la Basilicata 2.400. Nello stesso periodo, solo 10.449 nuove nascite e 21.181 decessi, il doppio dei neonati pugliesi, grosso modo lo stesso trend della Basilicata: 1.409 contro 3.324. Altri 2.734 cittadini sono emigrati all'estero dalle cinque province appule (673 lucani), più i trasferimenti da un comune pugliese a un altro in Italia: 31.844 (16.884 uomini, 14.960 donne).

Terza questione, il Centrodestra continua ad organizzarsi per far partire l'autonomia differenziata. Un vertice a Palazzo Chigi non ha chiarito molto sulle candidature alle Regionali, ma è servito a fare il punto sulla riforma contestata. L'incontro era stato annunciato dal ministro per gli affari regionali, Calderoli. Esito: il percorso dell'autonomia andrà avanti, verranno realizzati i passaggi formali necessari, secondo quanto riferito da Maurizio Lupi, presente tra gli altri, oltre alla premier Meloni ed ai vice Salvini e Tajani. Via perciò alle pre intese sulle materie non Lep (protezione civile, previdenza complementare integrativa, professioni, sanità) con le quattro Regioni che ne hanno fatto richiesta: Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria.

A questa prepotenza sfacciata, sono certo che i Consigli e le Giunte delle Regioni Campania e Puglia, che saranno rinnovati nell'election day del 23-24 novembre, sapranno continuare con la Calabria (al voto il 5-6 ottobre) e gli altri governatori del Sud ad articolare una forte opposizione a questo suicidio dell'unità nazionale. È una mania di separatismo, mascherato da regionalismo con i superpoteri: la follia egoista delle Regioni del Nord va fermata.

Un trio di sciagure, quindi: stop ai collegamenti ferroviari (a qualsiasi velocità, purtroppo), deficit demografico e spettro dell'autonomia differenziata. Tre flagelli differenti che diventano invece complici nell'infliggere duri colpi non solo agli sforzi anche alle speranze di una realtà emergente come la Puglia. Hai voglia a cercare di sconfiggere con le nostre eccellenze l'arretratezza non voluta, ad impegnarsi a migliorare, ad andare avanti, se poi ci si vede così fortemente penalizzati: dai ritardi o dalle interruzioni dell'Alta Velocità ferroviaria, dall'indifferenza dei Governi sull'esodo dei giovani pugliesi e lucani, che vanno via non trovando occupazione di qualità e dignitosa. In più, queste regioni devono subire anche l'ingordigia della Lega, supportata da Palazzo Chigi e l'umiliazione della spaccatura dell'Italia con l'autonomia differenziata.

Significa che questo Paese non avrà mai una vera unità di intenti, quella che al contrario dovrebbe giocare un ruolo positivo determinante nel concretare l'aspirazione dell'Unione Europea a fare del Mezzogiorno uno strumento della propria lungimirante politica estera, verso gli Stati del Mediterraneo e del Medio Oriente. Rafforzato e modernizzato, il nostro Sud sarebbe un interlocutore eccellente dei Paesi del Bacino, forte della posizione geografica e re-interprete del suo ruolo storico di ponte naturale. L'UE si faccia artefice di un piano di pace e di sviluppo, incentrato sul Meridione d'Italia come piattaforma del «Vecchio Continente» nel Mediterraneo e protagonista di un futuro insieme ai Paesi africani e mediorientali. Sarebbe il progetto del secolo ed una vera autonomia, diversa da quella nordista: non egoista, al contrario: una sfida solidaristica a costruire un avvenire di pace.

Privacy Policy Cookie Policy