la riflessione
Altro che favole, sarà caccia aperta alla povera volpe
Ho letto con dolore che nella lista degli animali da cacciare secondo il nuovissimo calendario venatorio c’è anche la Volpe.
Ho letto con dolore che nella lista degli animali da cacciare secondo il nuovissimo calendario venatorio c’è anche la Volpe.
Un colpo al cuore! Povere piccole volpi affamate che vagano da sempre, specie in estate, nelle nostre campagne assolate. Non bastava il pericolo delle auto lanciate senza regole a folle velocità sulle strade della regione a farne stragi. Ora anche i cacciatori possono caricare le loro doppiette e sparare a volontà. Si salvi chi può!
La Volpe ha accompagnato la storia dell’uomo da sempre, come il lupo, come il cane. In più con la sua proverbiale sagacia, con la sua furbizia, con la sua mente aguzza come la punta di un coltello ha contribuito a rendere l’uomo migliore. E adesso? Non ho nulla contro la caccia. L’arte venatoria è un’arte antica che esiste da quando esiste l’uomo.
Un tempo antico quando eravamo un Paese povero e affamato la caccia era più semplice e meno tragica. I cacciatori passavano lunghi mesi dell’inverno ad addestrare i cani. Un periodo lungo e difficile, fatto di tante cose: comandi, regole, premi. Poi, al termine di un lungo addestramento, ecco il grande giorno bussare alla porta del cacciatore. Si usciva di casa, l’uomo e il cane insieme affacciati nel fondo della notte, quando la Natura dorme ancora ma gli odori sono già tutti nell’aria. E si battevano piste consumando chilometri attraversando canneti e brughiere, prati e campagne con la speranza che le lepre potesse finalmente cadere nelle grinfie del cane e del cacciatore. Era una caccia semplice, senza pretese, tante volte le speranze erano vane, si usciva per catturare la lepre e si tornava con un cesto di funghi.
Ora siamo un Paese ricco e viziato, la caccia è diventata un affare economico di grande importanza dove si investono fiumi di soldi. L’unica parola d’ordine che conta sempre e comunque è il profitto!
Preferisco pensare a Pinocchio, il burattino più celebre del mondo. Pinocchio che corre inseguito dagli assassini, una favola moderna parlerà, un giorno non troppo lontano penso, di una volpe inseguita dai cacciatori? Le volpi non sono commestibili, aiutano a tenere lontani i roditori hanno un posto importante nell’equilibrio del Creato. Perché autorizzarne la caccia dal 21 settembre?
Questa è una cosa che non riesco a capire. Il periodo di caccia alla volpe è più lungo di quello della caccia al cinghiale, incredibile eppur vero. Forse ancora una volta la soluzione è semplice, sono le grandi industrie delle armi che dettano legge. Dopo aver moltiplicato a dismisura gli utili vendendo armi e sistemi bellici nelle tante guerre che ci circondano, la «terza guerra mondiale a pezzi», come aveva profetizzato Papa Francesco, ora si dedicano allo sterminio degli animali.
C’è una bellissima favola di Esopo che non posso non ricordare a proposito della presunta «intelligenza» degli umani: «Un giorno una Volpe vide per caso una maschera teatrale da tragedia. Ne rimase così colpita che si mise a studiarla con attenzione. Poi esclamò: “È molto bella però è vuota, senza cervello!”». Anche una semplice Volpe, che pensiamo di cacciare come un animale inutile se non addirittura dannoso, ci può insegnare a guardare con attenzione la realtà. Non sterminiamo gli animali, ognuno di loro ha da insegnarci qualcosa di utile e di prezioso.