L'analisi

Ragionevolezza, rigore e teologia del Pontefice

Francesco Bellino

La morte di papa Francesco ha lasciato un grande vuoto. Ci manca. Tutti, dai credenti ai non credenti, da Est a Ovest, da Nord al Sud del mondo, dagli operai ai disoccupati, dai malati agli autocrati, dalle donne ai bambini

La morte di papa Francesco ha lasciato un grande vuoto. Ci manca. Tutti, dai credenti ai non credenti, da Est a Ovest, da Nord al Sud del mondo, dagli operai ai disoccupati, dai malati agli autocrati, dalle donne ai bambini, dai ricchissimi ai poveri, dai migranti ai carcerati avvertono la mancanza di papa Francesco. Che cosa manca? Come ha ben colto Massimo Cacciari, di fronte alla “terza guerra mondiale a pezzi” col pericolo catastrofico che questi pezzi possano riunirsi in un’unica grande esplosione, ci manca la “ragionevolezza” di papa Francesco, che invitava a trovare un accordo politico-diplomatico in Ucraina, in Medio Oriente, nel Kivu, in Myanmar, in Sudan anziché continuare il massacro e sottolineava che “nessuna pace è possibile senza un vero disarmo”.

Il potere dell’uomo rischia di non riuscire a governare il potere stesso dell’uomo. La ragionevolezza ci dà la consapevolezza dei limiti della ragione, della tecnica e del potere stesso.I gesuiti gli avevano dato il rigore e la profondità teologica, Sant’Ignazio di Loyola l’impegno per la militanza e il valore decisivo della prassi (l’albero si vede dai frutti); san Francesco era per lui l’uomo della povertà, della pace, della fraternità e della custodia del creato.Manca una figura autorevole come papa Francesco che si prenda cura di tutto l’uomo e di tutti gli uomini. Ognuno persegue i propri interessi, privati, nazionali, di categoria, ideologici e non si occupa del bene comune. Se tutto è relazione e interdipendente, occorre promuovere il bene, per noi stessi e per tutta l’umanità, per una crescita integrale, rispettando anche la natura.

Le idee di libertà e di uguaglianza non possono essere assolutizzate nella vita sociale e politica, ma vanno finalizzate alla fraternità. Senza la fraternità, < > (Fratelli tutti, 103104). Oggi, ha scritto don Primo Mazzolari, < >. Per raggiungere la verità nascosta nel cuore di ognuno, non basta la competenza né l’arte della comunicazione, < >. Come i profeti, che sono stati dei grandi isolati, che hanno spesso vissuto criticamente il loro rapporto con il loro tempo e in opposizione con lo stesso ambiente religioso di appartenenza, sorretti dalla sola forza della Parola divina, di cui erano i messaggeri, così papa Francesco ha ispirato tutto il suo pontificato alla gioia del Vangelo (Evangelii gaudium),che è la parola di Dio fatto carne, al ritornare a praedicare Verbum, alla nuova evangelizzazione. Ha annunciato la verità con chiarezza e franchezza, dimostrandola con il suo comportamento di vita< > (Evangelii gaudium, 22).

Con la sua coerenza e rigore morale, papa Francesco ha ridato maggiore credibilità alla Chesa cattolica, liberandola da alcune strutture di peccato come lo IOR, dall’omertà di certi reati, dal maschilismo, dal clericalismo.La verità ci fa liberi e non è schiava di nessuno.Papa Francesco ha dato un grande contributo al < >, di cui ha parlato Maritain, messo in atto dal Concilio Vaticano II, < >.La morte non è la fine di tutto, ma l’inizio di una nuova vita. Papa Francesco continua a vivere!

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