bari

Questa città soffocata dai suoi mali

roberto calpista

Le «signore delle orecchiette» sono state trasformate nel simbolo universale di una città che continua ad avvitarsi sui propri atavici mali

Il medico pietoso fa la piaga verminosa. E a Bari vecchia di vermi, dalle orecchiette, ne stanno finalmente venendo fuori a iosa. Ci voleva una segnalazione della Prefettura per alzare il coperchio dell’omertà soffocante e diffusa che ha protetto lo scandaloso mercato a Bari vecchia della pasta industriale - venduta come fresca - in ambienti promiscui, senza scontrini e nella totale assenza del rispetto di norme e regolamenti.

I medici pietosi che hanno fatto la piaga verminosa sono tutti coloro che per anni, decenni, hanno «coperto» quanto accadeva tra i vicoli, gonfiandosi come pavoni nel nome di una baresità che è la peggiore, quella levantina dei furbi, di chi ha il culo coperto, di chi se ne può fregare delle leggi e se ne vanta pure.

Bari anzi - almeno la parte meno gloriosa - è andata oltre e le «signore delle orecchiette» sono state trasformate nel simbolo universale di una città che continua ad avvitarsi sui propri atavici mali. Signore, orecchiette comprese, trasportate in ospitate attorno al mondo e tutti giù fieri di questo, titoloni sulla stampa, gonfi di appartenere a una comunità in realtà sempre più chiusa in un provincialismo devastante. E pure loro, i turisti pazzi di selfie con le ingombranti pastaie, convinti che «non ci sia cosa più di Bari, ma proprio di Bari Bari».

Ci si è giustificati con la «funzione sociale» di queste attività svolte in quartieri ancora a rischio di manovalanza criminale, dimenticando che non dovrebbe funzionare così in una società che con fatica sta cercando di rifiutare il marchio della mafiosità.

E poi magari ci si interroga sul perché tanta gente del Sud che si è trasferita al Nord parla sempre di come il Sud sia migliore e che si viva meglio ma continua a vivere al Nord e non pensa lontanamente di tornare indietro. Forse perché al Sud abbiamo il mare, il sole e appunto le orecchiette. Ma poi si muore rassegnati.

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