L'analisi
Cari politici europei, ora nessuno provi ad accantonare l’Italia
Con la nascita di Internet sono entrate in stand by due concetti che hanno fatto un po’ da dittatori nei quartieri alti della filosofia: la logica e la verità. E di ciò bisogna tener conto nell’attuale dibattito sull’Europa in cui, a torto, la Meloni è stata emarginata
Con la nascita di Internet sono entrate in stand by due concetti che hanno fatto un po’ da dittatori nei quartieri alti della filosofia: la logica e la verità. E di ciò bisogna tener conto nell’attuale dibattito sull’Europa in cui, a torto, la Meloni è stata emarginata.
Logica e verità. In principio, a mio modesto parere, non c’è mai stata una relazione diretta fra i concetti suddetti e tanto meno uno di causa effetto. In altre parole la logica non è affatto detto che porti alla verità, e in politica, più spesso che sempre, conduce nei vicoli ciechi della demagogia, e la Verità, anche quella assoluta di matrice metafisica, prevede percorsi che con le logiche- in oriente come si sa ce ne sono almeno una mezza dozzina - non hanno niente da spartire. Per i professionisti della filosofia queste affermazioni possono sembrare bestemmie, e certamente lo sono, ma in tempi di internet sono utili bestemmie che servono a ristabilire percorsi migliori fra filosofia e politica che dalla fisica dipendono più di quanto amino riconoscere.
Esempi? la fisica del quantum ha smantellato le verità assolute. La contemporanea presenza in due luoghi, la dipendenza di un fenomeno dalla volontà di vederlo, e il contemporaneo uguale comportamento di entità lontanissime fra di loro sono i fenomeni della fisica quantistica che i filosofi di professione farebbero bene a metabolizzare quando parlano ancora di Kant, Hegel con la stessa attitudine di un secolo fa, quando la relatività non era stata scoperta e la fisica quantistica innervosiva persino Einestein con la famosa frase Dio non gioca a dadi, che produsse la altrettanto famosa risposta di Bohr, Einestein la deve smettere di decidere quello che Dio può fare.
Il discorso sul distacco dei rapporti fra filosofia e scienze va anche riportato alla politica, e va riportato all’emergere del socratismo che abiurò la dipendenza della filosofia dalla natura facendo della morale una scienza a sé con tutti i guai che ne sono derivati in politica.
Scienziati che producono a cuor leggero armi di distruzione di massa indifferenti alle tragiche conseguenze, filosofi o pseudo tali che credono che la morale, inclusa quella politica, sia una concezione astratta che prescinde dalla tecnologia, entrano in crisi con Internet che forse ci salverà dalla sesta distruzione di massa. In sintesi per quanto mi riguarda, la logica deve essere riportata alla sua vera natura di utile strumento per soluzione di problemi pratici, che i moderni software specie dopo l’arrivo della intelligenza artificiale, gestiscono assai bene per tutti. La «Verità» con la sconvolgente rivoluzione del concetto di sapere modificato per sempre dalla rivoluzione IT deve decidersi a sistemarsi politicamente nell’alveo della «VVW», Veritas Vera Web. La verità è sempre stata un prodotto della opinione. Oggi è frutto della opinione Web. Nel passato, esclusi brevi periodi rivoluzionari di massa, l’opinione non era quella comune ma di chi gestiva il potere e quindi l’informazione.
Per riportare il discorso alla realtà politica presente della crisi del ruolo della Meloni in Europa, queste riflessioni sono fondamentali per evitare di essere vittime di partigianerie politiche su temi che toccano tutta la nazione.. Che la Destra che ci governa lo faccia male e soprattutto con sconsiderate pecche culturali che proprio non ci meritiamo è dato di fatto.
Un ministro della cultura che afferma che Colombo fosse seguace di Galileo dovrebbe essere immediatamente accantonato dalla PM. Un ministro che afferma che i poveri mangiano meglio dei ricchi dovrebbe essere quanto meno divorziato dal governo se non dalla famiglia (questi sono affari di sua sorella). Ma che la Meloni con le immense critiche fattibili abbia ragione sul suo comportamento europeo è un dato di fatto che la logica tradizionale partitica (leggi partigianeria) non suggerisce e che la verità vera web invece assicura.
L’Europa è un fenomenale prodotto politico di cui bisogna essere orgogliosi, che ha rari esempi storici, forse nessuno, di aggregati di nazioni volontari che diventano operativi. È un incredibile fenomeno politico che ha prodotto moneta unica, la prima dal sesterzio. Libera circolazione delle merci, anche qui esistente solo nell’impero romano. Abolizione delle frontiere, e studenti in libera circolazione. Se fossi stato deputato europeo avrei proposto che tutti i 18enni avessero libera circolazione gratuita su tutti i treni della comunità e tutti abbiano una educational credit card. Educational credit card che già fu votata in due finanziarie - D’Alema e Amato - su proposta mia e di Folena senza che nessuno della stampa se ne accorgesse. I tanti luoghi comuni sulle burocrazie non cambiano queste realtà politiche straordinarie.
Questi incredibili successi sono possibili perché in Europa c’è uno spirito delle nazioni che sono ricchezza irraggiungibile da altre entità politiche. Ed è per questo che La Meloni, per quanto mi dispiace dirlo e mi dispiace parecchio, ha perfettamente ragione. L’Italia ha diritto a sedere fra i grandi della comunità e ad essere rispettata al di là delle diatribe politiche. La vera ricchezza di questa comunità è proprio nella diversità di opinioni che devono convivere. La smettano di regalare soldi a tutto spiano a Zelensky, e si ricordino che atlantismo non significa aggredire la Russia. la Russia è parte dell’Europa prima e più della Ucraina. La Meloni lo affermi con forza e chieda alla altre forze politiche italiane di sostenerla a livello europeo. L’Italia ha fondato la comunità europea, il suo ruolo operativo è assolutamente imprescindibile. Magari questo sostegno la spingerà a ridurre il linguaggio nazionale di destra esagitata che comunque è suo interesse dismettere. Vuole o no aspirare ad essere la De Gasperi in gonnella? La più grande corsa del ciclismo al mondo, il Tour de France, è partita da Firenze, in omaggio al Rinascimento, e gli organizzatori hanno persino inventato una maglia Rinascimento. Cari politici europei, non vi passi neanche per la mente di accantonare l’Italia per qualche deficit in più o per qualche sciocchezza sparata di troppo dalla Lega che vuole l’Italia a pezzi, figuriamoci che credito può avere per l’Europa. Questa volta diciamolo tutta, dispiace dirlo, oh quanto mi dispiace, la logica tradizionale partitica non serve e la verità che oggi conta è «VVW», la verità vera web. La Meloni sull’Europa ha ragione.