L'editoriale
Un Italiano per ridefinire l’Europa: c’è Draghi sul fronte delle strategie
Il ritorno di Mario Draghi dovrebbe servire a ridefinire la Nuova Europa. La sua visione e il suo impegno potrebbero avere un impatto significativo sull’Europa dei prossimi anni
Il ritorno di Mario Draghi dovrebbe servire a ridefinire la Nuova Europa. La sua visione e il suo impegno potrebbero avere un impatto significativo sull’Europa dei prossimi anni. Siamo certi che i nuovi eletti nel Parlamento Europeo siano sufficientemente preparati a gestire questo cambiamento? E stiamo provvedendo a fornire potenziali leader in questo futuro consesso? Nel suo recente discorso alla High-Level Conference sui diritti sociali a La Hulpe, alle porte di Bruxelles, Draghi ha delineato il perimetro del suo report sulla competitività dell’Unione europea, per il quale è stato incaricato da Ursula von der Leyen. Non c’è alcun dubbio che il nostro Continente debba affrontare sfide cruciali e che la coesione politica dell’Unione richieda un’azione congiunta. Questo cambiamento dovrebbe coinvolgere aspetti politici, economici e sociali. Draghi suggerisce lo sviluppo di nuovi strumenti strategici per il coordinamento delle politiche economiche e la mobilitazione degli investimenti.
L’UE deve accelerare questi processi per mantenere una rilevanza forte sia a livello continentale che globale. L’Unione Europea deve essere guidata da persone capaci, esperte e impegnate nel progetto federale. Non può mancare la risposta ai cambiamenti nei costi e la leadership nelle nuove tecnologie. Pertanto, è necessario un cambiamento radicale che coinvolga aspetti politici, economici e sociali per sviluppare una strategia globale per affrontare le sfide emergenti, come lo sviluppo di nuovi strumenti strategici per il coordinamento delle politiche economiche e la mobilitazione degli investimenti. Uno dei temi centrali delle proposte di Draghi è la necessità di migliorare la competitività dell’UE. Ha sottolineato l’importanza di sviluppare una strategia globale per rispondere alle sfide poste da potenze economiche come la Cina e gli Stati Uniti.
L’Europa dovrebbe affrontare sfide globali come il cambiamento climatico e proteggere l’industria da condizioni di disparità globali. Inoltre, l’Italia sta attraversando una fase di transizione geopolitica europea. Questo governo dovrà decidere il ruolo che vuole giocare nella riorganizzazione del quadro europeo. L’Italia deve considerare attentamente le forze reali e le debolezze interne per diventare una forza propositiva nell’Europa del futuro. In sintesi, l’UE deve affrontare: Elezioni del Parlamento Europeo, Transizione Ecologica e Crisi Climatica, Transizione Digitale e Iperconnettività Tecnologica, Politica Internazionale e Rapporti con gli Usa, Situazione della Guerra Russo-Ucraina con pragmatismo, visione realistica e una forte leadership per il bene comune e la stabilità mondiale.